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Don Tonino Palmese: aiutiamo i più fragili, ispirati da “Fratelli Tutti”

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 26/02/21

Il sacerdote napoletano, con l’Arciconfraternita dei Pellegrini è un argine contro la dispersione scolastica e le fragilità nel centro storico di Napoli

In soccorso dei più fragili che abitano il centro storico di Napoli. Don Tonino Palmese lo sta facendo con la “sua” Arciconfraternita dei Pellegrini. Nel segno della Enciclica “Fratelli Tutti” scritta da Papa Francesco sulla fraternità e sull’amicizia sociale.

Il sacerdote, che è anche Vicario Episcopale per la diocesi di Napoli guida l’Arciconfraternita, che in questo periodo segnato dalla pandemia, è costretta a ripartire con le sue attività in modalità streaming.

Si tratta di incontri, vere occasioni di confronto e di arricchimento personale, in un tempo dominato dall’incertezza e dal timore, durante i quali è dedicata una forte attenzione a quanti sono più esposti alle conseguenze della pandemia in corso, ma senza rinunciare a rivolgere lo sguardo al futuro.

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La dispersione scolastica a Napoli

In un contesto difficile come il centro storico di Napoli l’argine che la arciconfraternità di Don Tonino Palmese vuole alzare è contro la dispersione scolastica, ancora maggiore da quando le scuole vanno a singhiozzo causa covid.


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Le tre proposte

In un recente webinar con istituzioni e associazioni del territorio è stato proposto di rendere disponibili gli impianti sportivi inutilizzati per lo svolgimento di attività all’aperto in sicurezza. Utilizzare siti archeologici e complessi monumentali, sempre all’aperto, dove favorire attività culturali in presenza, per un momento di confronto tra i giovani lontano dalle mura di casa e dal computer. E, infine, incrementare l’offerta formativa per gli studenti più penalizzati con lezioni a distanza individuali e con l’ausilio di docenti o educatori adeguatamente formati.

“Dobbiamo tornare a sentirci fratelli”

“Abbiamo bisogno di ritrovare, al di la’ di ogni religione, ma proprio grazie a questa religione, i presupposti necessari per dichiararci fratelli – spiega Don Tonino Palmese – e non soci di un gruppo, di una comunità o di una società. Essere fratelli ci permettera’ di riconoscerci, di accoglierci e probabilmente anche di amarci” ha spiegato il sacerdote.


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La pro-vocazione di papa Francesco

“Il testo di Sua Santita’ merita tutta la nostra attenzione”, evidenzia don Tonino, “perché Papa Francesco si rivolge all’umanita’ dicendo che il creato va rispettato. Il Pontefice si serve della “pro-vocazione” e annuncia che l’unica vera alternativa e’ la fratellanza. Un’ altra parola che il Papa sottolinea nella sua lettera è scisma non in senso politico ma antropologico, perche’ sottolinea il divario tra il personale, l’individuo e il collettivo”.

“Tra gli uomini non c’è più accoglienza”

“L’Enciclica Fratelli tutti”, conclude il Preposito dell’Arciconfraternita dei Pellegrini, “non vuole parlare dell’esistenza di Dio, della risurrezione di Gesù o della verginità di Maria; Papa Francesco vuole sottolineare che l’ uomo nonostante Dio e al di là di Dio non riesce ad essere se stesso, non riesce ad essere più umano. Tra gli uomini non c’è più l’ accoglienza, non c’e’ più pace ma un respingimento, non c’è più un abbraccio ma c’è un pugno”.


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