Vizi, hobby e virtù dei Papi che hanno guidato la Chiesa dal 1900 ad oggi. E’ sempre interessante rileggerli nel volume “Anche in Vaticano…” (Editrice Ancora). Perché si scoprono dei retroscena davvero inediti su come i pontefici utilizzano il loro (ristretto) tempo libero.
Chi avrebbe mai pensato che i nostri pontefici sono stati cacciatori, collezionisti, giocatori di bocce, abili musicisti e sportivi? Ecco i principali hobby, e passioni dei Papi.
1) Leone XIII e la caccia
Leone XIII (Gioacchino Pecci) è stato l’ultimo dei Papi moderni a dedicarsi all’hobby della caccia anche dopo l’elezione. Nei primi anni di pontificato aveva fatto mettere un roccolo con gli appositi richiami nei giardini vaticani. Leone XIII però era solito rimettere in libertà gli animali così catturati. Coltivava personalmente una vigna, composta da tre piccoli appezzamenti, e lì si recava a zappare ma anche a pregare e a comporre le sue poesie latine.
Un’abitudine che conserverà anche negli ultimi anni, quando sarà costretto a muoversi nel palazzo apostolico e nei giardini con un’apposita portantina. Un pomeriggio il Vaticano fu gettato nello scompiglio quando si sentirono esplodere vari spari provenienti dalla vigna (La Stampa).
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2) La puntualità di Benedetto XV
Nella Curia Papa Benedetto XV era noto per la sua puntualità e per ricordarla dava ai collaboratori un orologio assieme alla frase: “Tieni, non avrai più scuse per arrivare in ritardo”. Aveva uno spiccato senso dell’umorismo; consegnò una lettera con foto ai vigili del fuoco vaticani (tuttora conservata nel loro corpo di guardia): “Con l’augurio che abbiate mai a spegnere incendi, perché noi siamo persuasi del valore che nell’eventuale circostanza saprebbero dimostrarlo”.
Era basso di statura e si beccò l’appellativo di “piccoletto”. Quando gli regalavano un libro dava una sbirciatina qua e là poi commentava “per sapere che una botte ha vino buono, basta berne un bicchierino” (Nichelino.com).
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3) Pio IX: violoncello, sigari e tarocchi
Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti) lo conosciamo perchè sotto il suo operato, viene proclamato il dogma dell’Immacolata Concezione e si definisce il principio dell’infallibilità papale durante il Concilio Vaticano I, nel 1870.
Eppure nel tempo libero si rivelava essere un ottimo violoncellista. Era, inoltre, un appassionato cacciatore di lepri e fagiani nelle tenute vaticane, appena libero dal protocollo.
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