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Santa Maria Maggiore, la basilica della “madre” e “salus”

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Kumpel | Shutterstock

Marinella Bandini - pubblicato il 24/02/21

Rivivi l’antica tradizione quaresimale dei cristiani di Roma. Alla scoperta delle “chiese stazionali”

Sono tre le stazioni quaresimali a Santa Maria Maggiore. La prima, un tempo, era un momento importante per i giovani che si stavano preparando a ricevere entro pochi giorni l’ordinazione diaconale e sacerdotale. Per questo venivano a mettersi sotto la protezione della Madre Celeste.

La basilica fu completata da Papa Sisto III un anno dopo che il Concilio di Efeso aveva proclamato legittimo l’appellativo mariano “Theotòkos” cioè “Madre di Dio”. È questa la più grande chiesa al mondo dedicata alla Vergine Maria.

Ancora oggi il popolo viene qui ai piedi della Madre, per invocare protezione e salvezza. Nella cappella Paolina, a sinistra dell’altare maggiore, è venerata l’icona della “Salus Populi Romani”, un’immagine miracolosa, attribuita a San Luca. L’icona, dipinta su legno, rappresenta la Vergine col bambino ed è stata datata al XII o XIII secolo. Anche Papa Francesco è molto affezionato a questa immagine, davanti alla quale prega prima e dopo ogni viaggio internazionale.


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Di fronte, sulla navata destra della basilica la cappella Sistina ospita la sepoltura di S. Pio V, un severissimo riformatore dei costumi e del clero.

Alla Madonna, madre e salus del popolo dei credenti, affidiamo il nostro cammino quaresimale

Uno spirito contrito è sacrificio a Dio; un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. (Sal 50)

* In collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma

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