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“Non digiunare tanto per farlo”

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teerayuth oanwong | Shutterstock

Catholic Link - pubblicato il 22/02/21

Trovate un vero proposito per il digiuno e offritelo con amore

di Sandra Estrada

Digiunare è davvero necessario? Devo fare questo sacrificio in Quaresima? Quale credente non si è posto questa domanda? Alcuni di noi sono cresciuti facendo digiuni, quelli proposti da mamma o papà.

Ricordo che mia madre in Quaresima ci permetteva di vedere solo film di santi, e se capitava di ammalarsi era un doppio sacrificio. Col passare degli anni, sentiamo che non serve soffrire tanto per farlo, che la vita ci dà già fin troppe ragioni.

Dall’altro lato, sentiamo che digiunare è più un “provare” o un dimostrare che possiamo sopportare le cose (più per orgoglio che per altro). “Provare” a Dio, agli altri, alla Chiesa, ai nostri conoscenti cattolici e a noi stessi di avere forza di volontà.

Dietro il digiuno c’è qualcosa di molto più profondo

Ogni anno, per 40 giorni pensiamo “Cosa offrirò? Che tipo di digiuno farò? A quale hobby rinuncerò?” Perché ovviamente dobbiamo provare ancora una volta che possiamo, che abbiamo forza di volontà.

Che differenza ci sarebbe con un ninja che riesce a rimanere su un piede solo per vari secondi, o con una donna che deve sopportare il dolore per nove mesi e uno ancor più grande per partorire?

Ridurre il digiuno a una dimostrazione di forza di volontà o a un “fare bella figura con Dio” inizia a sembrare perfino mondano. Cosa c’è di spirituale in questo? E tuttavia ci sono situazioni in cui ci rendiamo conto di quanto ci fa bene, come la storia che condivido di seguito.


DIGIUNO

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La storia di Rosario e padre Armando

Rosario era avvocato, aveva un posto di responsabilità ed era molto nota. Era una brava cristiana, onesta. Aveva un’abitudine: faceva colazione, pranzava e cenava al ristorante.

Una Quaresima, in alcuni Esercizi Spirituali, ha conosciuto padre Armando. Da allora lo ha adottato come proprio padre spirituale e lo aiutava ogni volta che poteva. Trascorrere del tempo con lui era il suo pezzetto di cielo.

Un giorno il sacerdote le ha chiesto di portarlo all’aeroporto molto presto.

“Se accetti ti invito a colazione!” Rosario non sapeva cosa aspettarsi, perché da molto tempo non mangiava in una casa.

“Va bene”, ha detto. Allora il sacerdote ha preso le sue cose e ha detto “Andiamo!”

“Come, non facciamo colazione?”

“Sì, ho qualcosa qui”, ha detto lui.

Il sacerdote ha tirato fuori delle patate lesse, una saliera e delle bottigliette d’acqua. “Mangiamo?” Rosario mi ha detto che è stato il pasto che ha apprezzato di più nella vita.

“Mentre mangiavamo piangevo. Quel giorno per me è cambiato tutto. Sono diventata più semplice, mi sono sentita così leggera”.

Un buon piatto di semplicità

“Assaporava una patata lessa profondamente grato a Dio, e io passavo di lusso in lusso per essere felice. Ho lasciato il mio lavoro (dal quale ero dipendente per i tanti riconoscimenti) e me ne sono venuta a lavorare per il sacerdote, e ho cambiato la macchina con una più semplice. Mi ha liberato”.

Non è una storia semplice ma dall’impatto profondo? Avete vissuto un’esperienza simile? Una situazione che vi ha riempiti di senso e vi ha liberati di qualcosa da cui pensavate che non vi sareste staccati mai?




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Il digiuno ci spoglia delle nostre false sicurezze

Il digiuno ci libera dalle false sicurezze, quelle camuffate da stabilità ma che in fondo sono piene di paura. I digiuni ci lasciano vulnerabili, reali, ci tolgono le maschere con cui copriamo quello che conta davvero e di cui abbiamo bisogno: saperci amati al di là di quello che abbiamo e che diamo.

Non si tratta di fare un digiuno che ci faccia piangere o di farlo lamentandoci e dicendolo a tutti, ma di digiunare dalle cose che ci piacciono davvero per ricordarne il valore e capire se apportano o meno qualcosa alla nostra crescita personale e spirituale.

Si tratta di smascherare quello che non è di Dio. Gesù diceva che l’uomo vale più del sabato, ovvero non si tratta di fare tanto per fare – quello che Dio cerca proponendoci il digiuno è liberarci, renderci più felici, più pieni, più una cosa sola con Lui e con chi amiamo.

Quale digiuno vi renderà più liberi in questa Quaresima? Chiedete a Dio di ispirarvi!

Se vi manca la voglia o non avete idee per vivere motivati questa Quaresima, vi invito a scaricare gratis l’ebook«40 días con Jesús», o a partecipare alla conferenza online «6 maneras de acercarte a Dios esta Cuaresma» (6 modi per avvicinarvi a Dio in questa Quaresima), vi piacerà!

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

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