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San Valentino e le origini cattoliche del 14 febbraio

SAINT VALENTINE

Stefania Valvola | Shutterstock

Bret Thoman, OFS - pubblicato il 12/02/21

A Terni, i cattolici aspettano la festa di San Valentino, patrono della città

Il 14 febbraio è noto in tutto il mondo come giorno dedicato a fiori e cioccolatini, cuori e angioletti che scoccano frecce. Questa giornata ha origini nel cattolicesimo, e soprattutto in un concetto d’amore molto più profondo.

San Valentino, santo patrono di Terni

Nella città di Terni, i cattolici aspettano con ansia il 14 febbraio, festa di San Valentino, patrono della città, le cui reliquie sono custodite nella cattedrale.

Secondo antiche leggende agiografiche, San Valentino visse tra il 175 e il 245, ed è uno dei tanti vescovi evangelizzatori di quell’epoca che si dedicarono eroicamente alla fede in un periodo di intense persecuzioni contro i cristiani.

San Valentino proveniva da una famiglia nobile, e si impegnò a studiare la fede fin dalla tenera età. Venne ordinato vescovo di Terni nel 197 da San Feliciano, vescovo di Foligno. Valentino era noto per la sua preoccupazione e devozione per i bisognosi, ed è anche noto come operatore di miracoli e per le guarigioni dei malati che ottenne.

Alla fine venne imprigionato per essersi rifiutato di rinnegare Cristo sotto l’imperatore romano, e fu condannato a morte. Alcuni ritengono che abbia acquisito il suo nome per la forza dimostrata durante il suo martirio (il termine latino valens significa forte, vigoroso), che ebbe luogo il 14 febbraio.

Due antiche iscrizioni in latino attestano il martirio. Una recita: “14 febbraio, in Terni, fasto di san Valentino, che dopo essere stato a lungo percosso fu imprigionato e, non potendosi vincere la sua resistenza, a metà notte, segretamente trascinato fuori del carcere, venne decollato dal prefetto di Roma, Placido”.

La diffusione della devozione a San Valentino

Dopo la sua morte, Valentino venne sepolto lungo la Via Flaminia a Terni, al di fuori delle mura cittadine, vicino all’attuale cattedrale. Nel V secolo, la sua tomba era diventata luogo di pellegrinaggio. In seguito, i monaci benedettini assunsero la custodia del santuario, e i fedeli iniziarono ad accorrere a Terni ogni anno. All’inizio del Medioevo, la devozione a San Valentino era assai diffusa in Europa grazie ai Benedettini.

Da allora, il nome del santo è stato associato all’amore. Molte coppie di fidanzati o giovani coppie di sposi cercarono l’intercessione del santo pregandolo o recandosi sulla sua tomba.

Com’è stato associato all’amore?

Ma com’è accaduto? In che modo un eroico santo e martire cristiano è stato associato all’amore romantico?

Secondo alcuni resoconti, San Valentino sposava segretamente giovani coppie cristiane di modo che gli uomini non incappassero nel servizio militare obbligatorio.

Un’altra leggenda parla della Rosa della Riconciliazione. Valentino avrebbe sentito una giovane coppia litigare mentre oltrepassava la siepe del suo giardino, e uscì verso di loro tenendo in mano una rosa. I suoi capelli grigi e il volto sorridente calmarono i due innamorati. Valentino tese poi la rosa e chiese ai due di accettarla. Disse loro di prendere con attenzione lo stelo insieme, per non ferirsi l’un l’altro. In quel modo, insegnò loro che i due devono avere “cor unum”, un cuore solo, e loro si riappacificarono.

La leggenda forse più nota su San Valentino è quella relativa a una giovane coppia, quella formata da Sabino e Serapia. Sabino era un centurione romano pagano, Serapia una bellissima ragazza cristiana di Terni. Sabino chiese al padre di Serapia la mano della figlia, ma venne rifiutato perché era pagano. Serapia suggerì che Sabino andasse dal loro vescovo, Valentino, per ricevere una formazione cristiana e convertirsi. Purtroppo, mentre erano in corso i preparativi per il suo Battesimo e il futuro matrimonio, Serapia si ammalò gravemente. Quando Valentino era al suo capezzale, Sabino lo pregò di non essere separato dalla sua amata. Il vescovo battezzò il giovane, presiedette il rito nuziale, e quando levò le mani al cielo per la benedizione un sonno beato avvolse i due giovani per l’eternità.

Alcuni dicono che la festa di San Valentino abbia soppiantato un’antica festa pagana dedicata alla fertilità chiamata Faunalia, che veniva osservata il 13 febbraio, altri attribuiscono l’associazione della festa al rinnovamento e alla rinascita, visto che a metà febbraio i primi boccioli iniziano a germogliare e gli uccelli cominciano ad accoppiarsi.

Ad ogni modo, sia l’antico concetto pagano d’amore che la sua nozione secolare moderna hanno poco in comune con l’autentica testimonianza cristiana incarnata dal vescovo e martire San Valentine. La carità piena di sacrificio di cui fu testimone durante la sua vita straordinaria è un esempio per tutti noi, soprattutto per quanto riguarda le virtù eroiche richieste oggi alle coppie cristiane unite in matrimonio.

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