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E se alla fine il Nobel per la Pace andasse a padre Opeka? 

PEDRO OPEKA

MAMYRAEL/AFP/East News

Agnès Pinard Legry - pubblicato il 12/02/21

Il padre Pedro Opeka e la sua comunità di Akamasoa, in Madagascar, sono stati nominati per il Nobel per la Pace 2021. È stato Janez Janša, il primo ministro sloveno (la Slovenia è il paese d’origine del padre lazzarista) che ha proposto la sua candidatura. 

La sesta volta sarà quella buona? Missionario lazzarista in Madagascar, padre Pedro Opeka, nato in Argentina da una famiglia di origini slovene, è stato nominato per il Nobel per la Pace 2021 insieme con la sua comunità di Akamasoa (la “Città dell’amicizia”), da lui fondata. Proponendo la sua candidatura, il premier sloveno Janez Janša l’ha difesa citando quel che l’ex presidente del Madagascar aveva detto di padre Pedro nel 2014: «Un faro vivente di speranza e di fede nella lotta alla povertà».

Già nominato cinque volte per questo premio, padre Pedro fa parte di quella leva discreta ed efficace di artigiani di pace, che nella quotidianità operano al servizio dei poveri e dei bisogno. Impegnato da circa 50 anni presso i malgasci più poveri, quest’uomo di edificante determinazione ha costruito Akamasoa, una vera città dei poveri, sulle alture di Antananarivo, la capitale del paese. Un luogo fuori dal comune dedicato agli esclusi e agli abbandonati, e che raccoglie oggi 25mila abitanti. Akamasoa, l’omonima associazione, è già venuta in soccorso a mezzo milione di cittadini del Paese.

Nel novembre 2018 padre Pedro era passato a Parigi e con l’occasione aveva dichiarato:

Non posso parlarne tranquillamente, dopo aver vissuto 48 anni in Madagascar… con tutti i poveri che ho visto morire… Venite a passare un momento col nostro popolo, con la nostra cultura, a condividere un po’ di quotidianità. […] Se venite in un paese povero, venite a vivere umilmente con loro.

La cosa peggiore, per lui, è l’indifferenza: «Non credo alla fatalità»; e con foga aggiungeva: «Alla fine vinceremo».

La sua missione, conosciuta e sostenuta da migliaia di persone, ha raccolto pure il sostegno di papa Francesco, che è andato a rendergli visita durante il suo viaggio in Madagascar nel 2018. La visita fu vista come un omaggio, e segnalò l’interesse del papa per il lavoro titanico compiuto da padre Pedro, vero Iron Man della carità. E sono già due le volte che i due si sono incontrati ufficialmente.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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