Non è stato tutto facile
Nel periodo in cui è stato al Capitolo Generale della sua comunità non è stato tutto facile. La sua salute, ad esempio, si è indebolita, racconta padre John Jairo Argote, che lo ha accompagnato nel viaggio di ritorno ed è stato testimone della gioia che ha provato tornando a Garzón.
Padre Ermolao ricorda che quando è arrivato in Colombia celebrava ogni domenica tre Messe nei campi e sui monti, e si recava anche in insediamenti lontani. Ora celebra le Eucaristie nel tempio costruito nella casa di formazione, anche se deve farlo accompagnato da un altro sacerdote perché dimentica alcune parti.
Ha superato il coronavirus
Oltre ai problemi di memoria, padre Portella soffre di diabete e ipertensione. Nonostante questo, ha superato con successo il coronavirus senza presentare alcun sintomo.
“Non gli abbiamo detto che aveva il virus per non preoccuparlo, ma voleva uscire dalla stanza e ci chiedeva perché gli portavamo da mangiare lì, non capiva cosa stava accadendo. Non ha saputo che alcuni di noi che viviamo in questa struttura siamo rimasti contagiati, fortunatamente senza conseguenze gravi”, ha affermato padre Argote.
“Un vero missionario”
Questo sacerdote, ordinato cinque anni fa, non esita ad affermare che padre Ermolao è un missionario nel vero senso della parola: “Generoso, con un amore disinteressato per le famiglie bisognose. Io vengo dai campi, e nella mia zona ci aiutava a riparare le abitazioni e a costruire piccole cappelle. L’opera di quest’uomo coraggioso mi ha fatto innamorare di Dio e della Chiesa”.
La maggior parte dei seminaristi e dei sacerdoti dei Pii Operai Catechisti Rurali Missionari Ardorini è costituita da giovani provenienti dalle campagne. C’era anche una missione a San Vicente del Caguán – zona che in passato ha sofferto molto per i conflitti con la guerriglia –, dalla quale i missionari si sono ritirati per la mancanza di vocazioni.
La pandemia e i campi
L’opera dei missionari consiste nell’assistere comunità contadine, accompagnare famiglie in difficoltà, offrire orientamento ai giovani, sostenere i parroci ed essere un sostegno spirituale tra le realtà dolorose che si vivono nei campi.
La pandemia ha posto varie difficoltà ai Missionari Ardorini in Colombia, passati dallo svolgere un’intensa vita pastorale nelle proprietà vicine, che dava loro anche sostegno economico, al fatto di non poter uscire e non ricevere aiuti.
“È in questo momento che si vede maggiormente la grazia di Dio. La gente dei campi non ha mai smesso di provvedere ai noi, non ci mancano le uova, le banane o yucca, e le altre case più agiate ci hanno aiutato, sentiamo la fraternità”, ha detto padre John Jairo ad Aleteia.