Con l'ira si può ferire, senza di essa si può essere calpestati. Un'emozione che, se ben integrata, può diventare espressione d'amore
Quando l’ira ci domina può provocare danni. E allora, come incanalarla nel modo giusto?
1. Individuare i vari colori dell’ira
Non stiamo parlando solo del fatto di alzare la voce con un’altra persona. Ci sono anche rancori silenziosi, mormorazioni interiori contro un’istituzione, disagi con se stessi, autopunizioni…
2. Chiedersi se l’ira è proporzionata o meno
Guardatevi intorno e chiedetevi: se una reazione giusta è di 10, come valutare questo comportamento? Se la vostra risposta è stata 14, o magari 25, saprete in quale proporzione bisogna ridurla. Se vi manca distanza, esercitatevi osservando gli altri, poi mettete in pratica la questione.
3. Prendere distanza
Se avete dubbi fondamentali circa la risposta che vi brucia sulla lingua, è meglio astenersi, riflettere e parlare dopo essersi tranquillizzati. “Allontanati il più possibile, nell’istante stesso, dall’oggetto che suscita la tua ira. Mantieni un silenzio profondo per tutto il tempo in cui dura l’attacco”, consigliava il Curato d’Ars.
4. Praticare la virtù contraria alla violenza: la dolcezza
E iniziare quanto prima, come suggeriva un Padre del Deserto: “Se possibile, evita che l’ira penetri nel cuore; se è già in esso, agisci in modo che non si manifesti sul volto; se si sta già manifestando, tieni a freno la lingua, per cercare di preservarti; se è già sulle labbra, impedisci che passi alle azioni e cerca di eliminarla quanto prima dal tuo cuore”.
5. Esercitare l’umiltà (che non è la modestia)
L’orgoglio è molto spesso la causa dell’ira.