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Pediatra argentino spiega la verità sul diossido di cloro

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Gus Andi - Shutterstock

Luis Santamaría del Río - pubblicato il 05/02/21

Cura universale o inganno pericoloso? La realtà scientifica dietro una sostanza controversa

La diffusione della pandemia provocata dal Covid-19 continua a far sorgere negazionisti e pseudoterapeuti che approfittano della situazione per ingannare i malati e la popolazione terrorizzata. Non tutti, però, sono sicuri che le cose siano chiare.

Tra le questioni scottanti c’è l’utilizzo di sostanze come il diossido di cloro (ClO2), che deriva dal diluire e mescolare clorito di sodio (NaClO2) e che si diffonde con il nome di MMS.

Anche se ci sono motivi importanti per evitarlo (e perfino proibirlo, come hanno fatto alcuni organismi sanitari governativi), ci sono ancora persone che lo difendono, tra cui anche alcuni vescovi cattolici.

Il numero di prossima pubblicazione della prestigiosa rivista scientifica Archivos Argentinos de Pediatríapubblica una lettera all’editore firmata dal dottor Paulo Cáceres Guido, che lavora nell’Ospedale Pediatrico “Prof. Dr. Juan P. Garrahan” di Buenos Aires.

Nel testo, che si può leggere in anticipo nell’edizione digitale, l’esperto affronta chiaramente il tema, spiegando che il diossido di cloro, “gas usato per purificare l’acqua, sbiancare tessuti, disinfettare superfici e sangue, tra gli altri scopi, è un ossidante”.

Questioni irrisolte sul diossido di cloro

I difensori dell’uso terapeutico dicono che questa ossidazione influirebbe su virus e batteri, ma non sugli organi del corpo.

Cáceres avverte tuttavia del fatto che non si può giustificare “perché il ClO2 eserciterebbe la sua attività su questo grande e multiforme insieme di migroorganismi patogeni (incluso il coronavirus da COVID-19) e non sulle cellule umane”.

E non solo. I sostenitori del diossido di cloro non spiegano nemmeno “con argomentazioni scientifiche perché il ClO2 curerebbe malattie diverse come malaria, diabete, asma, autismo, Aids, piaghe, sclerosi laterale amiotrofica, depressione, cancro e moltissime altre”.

Il dottor Cáceres ritiene pericolose le affermazioni di personaggi come Andreas Kalcker – uno dei promotori più famosi di questa sostanza – sulle dosi indicate come appropriate da assumere.

“Lo chiamano anche MMS (dalle iniziali delle parole ‘soluzione minerale miracolosa’ in inglese), e vuole, senza studi relativi alla qualità o valutazione di équipes multidisciplinari che ne corroborino i risultati, diventare la ‘scoperta del secolo’”, avverte.

Un altro tema a cui risponde è il reclamo di avere dei brevetti, ricordando che “un brevetto è un elemento che fa parte dell’ambito del diritto commerciale che concede la possibilità di sfruttamento dell’uso di un prodotto o di una tecnologia, e non richiede necessariamente studi di efficacia o tossicità”.

La realtà dimostra anche che “abbondano brevetti di prodotti senza alcuna utilità pratica”.

Neanche un sostegno basato su indagini serie

L’esperto ha analizzato in modo approfondito le pubblicazioni scientifiche sul tema per verificare se ci sia qualche risultato affidabile, e assicura che sul diossido di cloro si possono trovare solo “studi come antisettico e sterilizzante per superfici, acqua e sangue, ben pochi dei quali su animali e cellule”.

Il medico denuncia l’assenza di studi scientifici verificati su questa sostanza. Basta dire che nella base dati che riunisce oltre 30 milioni di lavori pubblicati negli ultimi 25 anni in tutto il mondo (Medline-Pubmed) “non c’è un saggio clinico né un rapporto di un caso clinico isolato”.

Al contrario, “esistono numerosi rapporti relativi alla tossicità, che includono ulcere dell’esofago, carenze renali, anemia emolitica e altre alterazioni sanguigne gravi, effetti mutagenici e aberrazioni cromosomiche”:

Quando una convinzione è pericolosa

Il pediatra argentino va al nocciolo della questione andando oltre le considerazioni scientifiche – che non importano a gran parte dei promotori e consumatori di MMS –, e riconosce che “tutti abbiamo diritto ad avere una convinzione, o una religione. La fede, però, forse utile come coadiuvante, non dovrebbe mai essere collegata all’uso di un composto tossico”.

“L’attività scientifica dev’essere responsabilmente basata su una sperimentazione riproducibile”, ricorda.

In campo medico, “siamo obbligati a valutare seriamente le prove, anche se si tratta solo di resoconti di casi. Se qualcosa non è utile o è molto tossico (anche se in una percentuale esigua), viene scartato”.

Paulo Cáceres conclude la sua lettera mettendo in guardia sui danni che si possono arrecare ai più deboli, soprattutto quando si parla di malati e persone vicine.

“Attenti alle strategie spesso ‘scabrose’ per avvicinarsi a un paziente che ha bisogno di una soluzione al suo problema di salute”, chiede.

“È bene stare attenti ai consigli pericolosi di ignoranti e approfittatori che usano i più vulnerabili, che per mancanza di informazione o di conoscenza possono finire per essere vittime innocenti”, ha concluso.

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