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Padre Edwin Román e la sua vittoria miracolosa contro il cancro

EDWIN ROMAN

Cofradía de San Miguel Arcángel - Masaya Nic

Pablo Cesio - pubblicato il 05/02/21

La testimonianza ad Aleteia di un famoso sacerdote del Nicaragua, simbolo di resilienza e fede

Lo hanno definito “supereroe” e perfino “angelo” di Masaya (Nicaragua). Negli ultimi anni il sacerdote Edwin Román, legato alla chiesa di San Miguel, è diventato uno dei volti più visibili dell’assedio del regime di Daniel Ortega contro la Chiesa nel Paese centroamericano.

Ad Aleteiaabbiamo dedicato vari articoli alla sua storia, ad esempio quando una sua foto insieme al vescovo ausiliare di Managua, Silvio José Báez, ha fatto piangere tutti.

Un tweet, un’altra storia

Il 4 febbraio, padre Edwin è tornato a sorprendere tutti con un messaggio pubblicato su Twitter e che non ha a che vedere con la Chiesa e il suo assedio in Nicaragua.

In questo caso, si è trattato di un messaggio per la Giornata Mondiale contro il Cancro.

“Oggi non smetto di pregare per chi soffre di questa malattia. Ho l’esperienza personale di averla sofferta alla mandibola, con un alto grado di malignità; conosco i danni della chemioterapia e delle radiazioni. Abbiate fede, pensate in positivo, offrite a Dio quella sofferenza”, ha scritto padre Edwin nel suo messaggio.

“Grazie a Dio è un miracolo”

A seguito di questo messaggio, Aleteiasi è messa in contatto con il sacerdote perché commentasse questo episodio a molti sconosciuto della sua vita.

Padre Edwin ha confermato che 15 anni fa, quando era parroco a San Antonio, Jinotepe, ha sofferto di un tumore canceroso con elevato grado di malignità, e ha sottolineato che è riuscito ad andare avanti grazie al sostegno della sua comunità parrocchiale e degli amici, che lo hanno aiutato a sostenere l’onere dei costosi trattamenti.

EDWIN ROMAN
Cofradía de San Miguel Arcángel - Masaya Nic

“550 dollari ogni 3 settimane, varie sessioni, poi 25 sessioni di radiazioni. Per questo ho perso il gusto e l’olfatto per vari mesi, più bruciature a bocca e lingua”, ha ricordato.

E ha aggiunto: “Grazie a Dio è un miracolo, me lo ha detto l’oncologo”.

Padre Edwin ha poi raccontato cosa gli ha lasciato quell’esperienza, e ha offerto un breve messaggio per chi soffre di questa malattia:

“Ho avuto l’esperienza spirituale di distaccarmi da quello a cui ci si può legare a questo mondo, per sentirmi totalmente nelle mani di Dio nel momento in cui avesse deciso su di me. Esorto a mantenere la fede e l’ottimismo per affrontarla, e sosteniamo a livello spirituale ed economico chi ne soffre. È un’opera di carità, viviamo la misericordia”.

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Cofradía de San Miguel Arcángel - Masaya Nic

Un pessimo sistema sanitario

Padre Edwin ha poi ricordato le condizioni sanitarie del suo Paese, in cui si verificano molti casi di cancro in una situazione resa ancor più complessa dal coronavirus.

“Il sistema sanitario in Nicaragua è pessimo, è politicizzato, lo abbiamo visto di recente con due uragani che ci hanno colpito oltre al Covid-19. Negli ospedali statali ci sono lunghe file per essere assistiti, e dopo aver aspettato molto tempo per essere curati si viene anche sottoposti a un bombardamento di propaganda politica tra le pareti degli ospedali e dei centri sanitari dello Stato”, ha commentato.

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Cofradía de San Miguel Arcángel - Masaya Nic

“Nelle nostre parrocchie non smettono di passare persone umili che chiedono aiuto per i medicinali. Negli ospedali del Nicaragua si prescrive solo Acetaminofen”, ha concluso il presbitero, che può essere in qualche modo considerato un simbolo di resilienza e fede in Nicaragua.

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