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Cosa solo gli aeroallergeni?

POLLEN,

Aisylu Ahmadieva | Shutterstock

Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 02/02/21

Gli aeroallergeni sono gli allergeni trasportati dall’aria. Possono causare allergia se di piccole dimensioni e presenti nell’aria in quantità significative.

Gli aeroallergeni sono gli allergeni trasportati dall’aria. Possono causare allergia se di piccole dimensioni e presenti nell’aria in quantità significative.

Gli aeroallergeni possono essere pollini di piante, funghi o muffe, derivati di mammiferi o di artropodi, polveri organiche e inorganiche.

Il polline e le spore dei funghi tendono ad essere rilasciati nell’atmosfera durante stagioni specifiche per ogni allergene. Un clima caldo, umido e ventoso aumenta la concentrazione degli aeroallergeni nell’aria.

Il polline

Il polline è la cellula (più propriamente, il gametofita) maschile necessaria per la riproduzione della maggior parte delle piante anemofile, cioè quelle con una impollinazione resa possibile dal vento.

Questo tipo di impollinazione ha bisogno di alte concentrazioni di pollini nell’atmosfera. Per questa ragione, le piante con questo tipo di impollinazione sono più allergeniche (alberi, graminacee ed erbacee).

Le piante con una impollinazione resa possibile dagli insetti (entomofile), come per esempio i fiori, tendono ad essere colorate per attirare gli insetti e di solito non sono allergizzanti.

Infatti, il loro polline è troppo pesante per poter rimanere attaccato alle zampe degli insetti, viene prodotto in quantità assai inferiori e non può venir trasportato dall’aria con la stessa facilità dei pollini delle piante anemofile.

Come si misura la quantità di polline nell’aria?

Dal 1985 è attiva in Italia una rete di monitoraggio degli allergeni aerodiffusi che misura la concentrazione nell’atmosfera dei principali pollini di interesse allergologico.

Il monitoraggio, svolto su scala nazionale e regionale, è realizzato dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR di Bologna (Isac-CNR), in collaborazione con l’Associazione Italiana di Aerobiologia.

La rete conta circa 90 stazioni di campionamento presenti sul territorio nazionale.

Per misurare e analizzare i pollini presenti nell’atmosfera si utilizzano degli strumenti (detti campionatori volumetrici tipo Hirst) dotati di braccia rotanti, rivestiti di una striscia di plastica ricoperta di materiale adesivo, che “cattura” pollini e spore trasportati dal vento.

Ogni settimana la striscia viene rimossa e osservata al microscopio. I pollini non sono visibili ad occhio nudo, ma possono essere facilmente riconosciuti e contati al microscopio.

In base a questa analisi viene emesso un “bollettino pollinico” nel quale vengono riportate, per ogni famiglia di pollini, quanto sono concentrati nell’atmosfera e il loro andamento nel tempo.


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Le conte polliniche sono strumenti informativi utili sia ai soggetti allergici che al medico, in quanto la loro regolare consultazione permette di conoscere quali pollini allergenici sono presenti nell’atmosfera, le loro concentrazioni e il loro andamento nel tempo, così da permettere una migliore programmazione della terapia, anche in previsione di eventuali viaggi e spostamenti sul territorio.

È anche utile mettere in relazione le conte polliniche con i sintomi del paziente e i risultati dei test allergologici.

Le muffe

Le muffe o funghi allergenici possono essere presenti sia negli ambienti interni poco ventilati che nell’ambiente esterno.

In quest’ultimo caso possono essere misurate allo stesso modo dei pollini e, come i pollini, mostrano variazioni stagionali: il caldo umido ne aumenta la concentrazione, mentre il freddo e la neve, ricoprendo il terreno, ne prevengono la crescita.

L’Alternaria ed il Cladosporium sono le principali muffe presenti nell’ambiente esterno, ed aumentano tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.

Sono presenti nel terreno umido, e svolgono un ruolo importante nei processi di decomposizione di piante e materiali organici.

Altre comuni muffe presenti nell’ambiente esterno comprendono Aspergillus, Penicillium e Botrytis, le cui spore sono presenti tutto l’anno.

L’Aspergillus ed il Penicillium sono anche le principali muffe perenni degli ambienti interni e possono crescere anche a basso tenore di umidità: nei granai, nei capannoni e in casa, soprattutto nei seminterrati, ma anche nei bagni umidi o sui davanzali.

L’Aspergillus è presente comunemente nelle granaglie, nelle verdure conservate in modo non adeguato e nel fogliame in via di macerazione.

Il Penicillium è presente abbondantemente in casa ed è una muffa verde che si ritrova sugli oggetti conservati nei seminterrati umidi e sui cibi in decomposizione. Rhizopus e Cladosporium si trovano spesso al coperto, particolarmente sul legno marcio.

Gli acari della polvere

Gli acari della polvere, tecnicamente, appartengono alla classe degli Acaridi, che comprende anche i ragni e gli acari della scabbia, e sono visibili solo al microscopio.

La famiglia Pyroglyphidae include due specie di acari della polvere domestica: Dermatophagoides pteronyssinus e Dermatophagoides farinae.

La famiglia Pyroglyphidae comprende anche gli acari dei depositi o delle derrate alimentari, un tipo di acari che possono causare allergia nei lavoratori delle fattorie e del grano.

Dove si trovano gli acari della polvere?

Gli acari della polvere domestica (Dermatophagoides pteronyssinus e Dermatophagoides farinae) si trovano ovunque e si nutrono soprattutto di derivati epidermici umani o animali, di funghi e di altri residui alimentari trovati negli ambienti umani.

Alte concentrazioni di acari si trovano nei materassi, nei cuscini, sui tappeti e nei materiali di imbottitura.




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Esistono condizioni climatiche particolari che favoriscono la presenza di acari della polvere?

Un tasso di umidità relativa superiore al 50% e una temperatura di 15-30°C sono ottimali per la riproduzione degli acari. Gli acari della polvere raramente si trovano nei climi aridi e ad altitudini elevate.

Quali sintomi provocano le allergie aeree

Gli allergeni presenti nell’aria possono provocare: rinite allergica, infiammazione delle alte vie respiratorie; asma allergico, infiammazione delle basse vie; congiuntivite allergica, infiammazione della superficie oculare.

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