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Da fisioterapista a suora di clausura: con Dio ogni giorno è un’avventura

UKRAINE

Pawel Waligora | Aid to the Church in Need

Silvia Lucchetti - pubblicato il 28/01/21

Amava viaggiare, guadagnava bene come fisioterapista, poi la crisi di fede e una confessione straordinaria a Medjugorie: non avrebbe mai immaginato di diventare una suora di clausura

Nell’edizione del 25 gennaio de Il Timone viene presentata la storia di suor Marie Elizabeth, che da promettente fisioterapista è diventata suora di clausura.

Nella testimonianza rilasciata a Cloistered Life la religiosa traccia il percorso della sua vita che, inaspettatamente, ha preso la svolta mai lontanamente immaginata che l’ha portata in convento.

Da fisioterapista a suora di clausura

In gioventù ha lavorato 8 anni come fisioterapista in Minnesota, aveva un buon lavoro, guadagnava bene, era attorniata da un bel cerchio di amicizie e viaggiava spesso.

Dal tempo del college, in cui era diventata estremamente sensibile al suo aspetto fisico, aveva iniziato a correre molto, tanto da alzarsi alle 3 del mattino e “macinare” circa 30 km prima di andare al lavoro.

Era tanto allenata da affrontare in 5 anni ben otto maratone dai classici 42 chilometri.

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Di lzf|Shutterstock

La fede in crisi

Anche se cresciuta in una famiglia cattolica, pian piano si era allontanata dalla fede tanto da considerarsi in una condizione di “stallo spirituale”.

Si sentiva però portata a svolgere una “missione laica”, per cui ad un certo punto si unisce ad un gruppo di medici per svolgere un’attività umanitaria in Guatemala.

Qui fa una scoperta incredibile: nonostante l’estrema povertà la gente dimostrava una gioia contagiosa. Il segreto stava tutto in una fede profondamente radicata, e questo assesta il primo colpo alla sua visione del mondo, riportandola pian piano a riscoprire le sue basi religiose.




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L’aiuto della Madonna per preservare la verginità

In quel periodo aveva un ragazzo che non condivideva la sua indisponibilità ai rapporti sessuali prima del matrimonio, e nonostante le insistenze – grazie all’aiuto della Madonna – non cedette alle sue richieste, tanto che la relazione naufragò recandole molta sofferenza.

Questo la portò a partecipare alla Messa tutti i giorni e ad adorare il Santissimo Sacramento.

Parlando con un sacerdote del rapporto che si era instaurato fra lei e la Vergine, quest’ultimo le ventilò la possibilità che il Signore volesse chiamarla ad una vita di verginità. Al suo no, quasi scandalizzato, si sentì rispondere dolcemente:

All’inizio neanche io volevo essere un prete, ma se è la volontà di Dio, Lui cambierà il tuo cuore. (Ibidem)

A Medjugorie “la più impressionante confessione della mia vita”

I passi successivi di una vocazione che stava progredendo senza che lei ne fosse consapevole furono una confessione durante un pellegrinaggio a Medjugorie e la lettura di Santa Faustina Kowalska.

A Medjugorie con un “santo sacerdote” fa…

(…) la più impressionante confessione della mia vita. Dopo avergli detto i miei peccati, mi ha fatto prendere un crocifisso con lui e recitare una preghiera. (Il Timone)

Quando esce dal confessionale qualcosa di straordinario è avvenuto: sente di essere una persona diversa e finalmente vitale, il che la porta ad impegnarsi in vari gruppi religiosi.

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GoneWithTheWind | Shutterstock

La lettura di Santa Faustina Kowalska

Ma è l’incontro con le pagine della Santa polacca, da cui non riesce a staccarsi piangendo, il momento in cui inizia a considerare la vita religiosa.

Tre settimane dopo arriva…

(…) il giorno che rimarrà per sempre impresso nella mia memoria. (Ibidem)

In cui chiede a Dio di ricevere un segno per capire quale fosse la Sua volontà per lei attraverso il sacerdote che l’avrebbe confessata.

Dopo aver confessato i miei peccati ho detto al sacerdote che pensavo di impazzire perché non riuscivo a sentire Dio abbastanza e che sentivo pace solo durante la Messa, nell’Adorazione o nella preghiera del Rosario.
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La visita alle Clarisse e la scelta di diventare suora di clausura

Il confessore le indica che ha bisogno di “avere un appuntamento con Gesù”, e le propone di accompagnarlo a visitare le Clarisse a Sauk Rapids dove era stato cappellano.

Al racconto che 4 giorni dopo la madre badessa fa dei suoi 50 anni di clausura, la reazione immediata è quella di riflettere che

Dio doveva essere pazzo per pensare a una vita come quella per me, che amavo viaggiare e stare lontano da casa. (Il Timone)

Sei mesi dopo, invece, Marie Elizabeth si ritrova postulante in convento.


SISTER ANASTASIA

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Da anni è diventata suora di clausura e non rimpiange la sua vita passata:

Ogni giorno è un’avventura e Lui mi sfida sempre e mi porta oltre quelli che penso siano i miei limiti. Agli occhi del mondo, la mia vita è considerata uno spreco, ma ora ho Dio, sono molto soddisfatta. Mi ha chiamato non alla maternità fisica ma alla maternità spirituale. (Ibidem)

“Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie” (Isaia 55,8) e quelle del Signore sono sempre più sorprendenti, più feconde e più belle!

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