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L’epidemia che sparisce: il miracolo del “Piatto di Sant’Antonio Abate”

MEDITERRANEAN FOOD

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 20/01/21

Si tratta di un pranzo "speciale" per i poveri nel ricordo di un miracolo compiuto da Sant'Antonio Abate, patrono degli animali

Piatto da asporto e Priori ‘congelati’: diverso nella forma, a causa dell’emergenza Covid-19, ma non nella sostanza, con una devozione forte, un’attenzione ai bisognosi, un forte senso di appartenenza alla comunità angelana con spirito di servizio e di solidarietà. E’andata in archivio l’edizione 2021 del Piatto di Sant’Antonio Abate, in onore del patrono degli animali.

L’evento si è svolto con un programma ridotto, culminato nella Santa Messa nella Basilica di Santa Maria degli Angeli(La Nazione, 20 gennaio).

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Antoine Mekary
Sant'Antonio Abate.

La nota dei “Priori”

«La storia ci ricorda che tutto ebbe inizio dopo un’epidemia che colpì i cavalli mettendo in ginocchio l’economia del paese; oggi, come allora, attraversiamo un particolare momento che ci deve vedere tutti coinvolti ed uniti nel solo nome della fede», scrive l’associazione “Priori del Piatto di Sant’Antonio Abate” (Assisi News, 17 gennaio).

La storia del Piatto

Dopo la erezione della Parrocchia di Santa Maria degli Angeli nel 1850, S. Antonio ebbe ad ottenere dalla gente che vive all’ombra della Bella Cupola del Vignola, una ripresa devozionale, legata ad un miracolo che ebbe a sanare alcuni animali, colpiti dalla peste.




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I cavalli delle scuderie

In un certo anno a S. Maria degli Angeli scoppiò una epidemia che colpì in modo particolare i cavalli delle scuderie. Così ci si rivolse con fiducia a S. Antonio Abate, protettore delle bestie, ed ottenuta la grazia con la fine del morbo, come ringraziamento al Santo fu celebrata con grande solennità la sua festa.

Venne fatta la processione per le vie del paese e fu distribuito un pranzo ai poveri che prese la denominazione di “Piatto di S. Antonio”.




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Il “menu’” del piatto

Nato e distribuito come pranzo per i poveri, il Piatto di S. Antonio, come venne denominato, consisteva in una razione di maccheroni, due fette di carne, in umido, quattro salsicce, due polpette, pane, mezzo litro di vino e due mele.

Oggi il piatto di S. Antonio viene consumato, nella domenica successiva al 17 gennaio, dai residenti, amici, conoscenti e da angelani che vivono fuori dalle mura amiche, nei ristoranti ad un prezzo ‘politico’ perchè per tradizione i Priori debbono provvedere a gran parte della spesa. Infatti non bisogna mai dimenticare che il Piatto è nato come offerta gratuita verso i bisognosi-

Una solidarietà, dunque, che ieri si realizzava con l’offerta gratuita di un ‘piatto ‘ gastronomico e che, oggi, ha aggiunto, alle ragioni del passato, forme moderne di attenzione alle nuove povertà. Cioè anziani in difficoltà, bambini abbandonati, famiglie in difficoltà, associazioni benefiche ecc. (Festa Sant’Antonio.it).


SAINT ANTHONY OF EGYPT

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