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Piccolo come sono, posso chiamare per nome Dio

GIANT TREES, TAIWAN

weniliou | Shutterstock

Fraternità San Carlo Borromeo - pubblicato il 14/01/21

Al cospetto degli alberi giganti e millenari del monte Lala di Taiwan si ridesta in un piccolo cuore la domanda del Salmo: "Cos'è l'uomo perché te ne curi?"

Di Donato Contuzzi, parroco di San Paolo a Xinzhuang, New Taipei City, Taiwan

Osservare da vicino un albero di 2800 anni fa davvero impressione, tant’è che qui li chiamano “alberi divini o sacri” e spesso sono oggetto di culto e venerazione. Questa concezione si vede bene nei quadri tradizionali cinesi dove spesso è la natura a essere in primo piano e solo facendo molta attenzione, si possono scorgere figure umane piccolissime, quasi invisibili.


SUNSET, GIRL, GRASS

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Nella bellezza

Vengono subito in mente le parole del Salmo 8, tanto care a don Giussani: che cos’è l’uomo perché te ne curi?. È stato proprio questo il tema dei tre giorni passati a Lala Shan con la comunità del movimento taiwanese intorno alla metà di settembre.
Dopo l’estate, infatti, ricominciamo l’anno sociale con la tradizionale vacanza in montagna, insieme a vecchi e nuovi amici di tutte le età. Quest’anno abbiamo scelto il monte Lala, una località a 120 km a sud di Taipei, famosa per i suoi alberi secolari che, secondo gli studiosi, raggiungono quasi i tre millenni di età.

Lala è una parola che appartiene al dialetto della tribù aborigena degli Atayal e significa “bellezza”. Effettivamente, abbiamo passato dei giorni immersi nella bellezza della natura ma ancora di più dell’umanità cambiata dall’incontro con Cristo.

DIVINE TREES, TAIWAN
weniliou | Shutterstock
Monte Lala, Taiwan - Gli alberi sacri

Bussare e giocare per incontrare Dio

Di questi tempi, è già un miracolo poter fare gesti di questo tipo, ma qui il coronavirus (per ora) non ha mai preso il sopravvento condizionando pesantemente la vita delle persone, grazie all’ottimo lavoro del governo e alla scrupolosa attenzione dei taiwanesi nel seguire le norme igieniche, dovuta, dicono loro tra il serio e il faceto, alla grande paura della morte.

Tra le 50 persone, diverse per età, provenienza e religione, c’era anche A-Xia, una anziana signora mamma di una nostra amica della Cina popolare sposata con un taiwanese. Dong-dong, la figlia, quattro anni fa ha bussato alle porte del nostro cancello chiedendo di poter conoscere Dio. Dopo alcuni mesi di catechismo, ha ricevuto il battesimo insieme a suo marito e ai suoi figli.
La mamma si è fatta subito notare perché durante i giochi della prima serata era particolarmente combattiva, cosa molto rara qui dove tutti giocano solo per divertirsi e non per vincere. Avremmo poi scoperto che A-Xia era una atleta professionale di badminton ed ha rappresentato il suo Paese in diverse competizioni.

Piccolo, ma infinitamente grande


DONNA CHE CUCE

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Oltre a giocare insieme, abbiamo ammirato gli alberi secolari e la natura, cantato e pregato, ascoltato la presentazione del libro Cinque pani e due pesci di Van Thuan fatta da don Antonio Acevedo e Ruth, una amica protestante.
Sono stati giorni ricchi e belli, durante i quali ogni particolare è stato davvero il segno della cura di Dio per la nostra piccolezza, resa da Lui infinitamente grande.
Alla fine della vacanza, A-Xia ci ha sorpresi dicendo:

Questi tre giorni sono stati per me un cammino di cui sono grata; cuore a cuore, abbiamo vissuto ogni momento che ci è stato dato. Io ho avuto una vita non facile. A 31 anni, mio marito si è ammalato di tumore: da sola, ho dovuto prendermi cura di lui, dei suoi genitori e di nostra figlia. Ho faticato moltissimo ma non ho mai smesso di ringraziare. Da piccoli, ci hanno insegnato che a Pechino l’imperatore anticamente pregava e ringraziava gli dei nel Tempio del Cielo. Così, anch’io, pur in mezzo a tanti drammi, ho sempre sentito la protezione del Cielo e ringraziato Lao Tian, il vecchio Dio del Cielo. Solo oggi, grazie a mia figlia e a voi, so che è il Signore, così posso finalmente ringraziarLo chiamandolo per nome.

Sono rimasto davvero commosso di fronte all’opera che Dio sta compiendo in questa donna anche attraverso di noi: che cos’è l’uomo perché te ne curi?.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA FRATERNITÀ SAN CARLO

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