Come fare una buona Confessione, e qual è la sua importanza?
Ecco quindi la verità per la quale riconosciamo le deviazioni della natura, le tentazioni che se ne servono per condurci al peccato, come anche il dovere della lotta quotidiana. In questo modo, il sacramento della Penitenza è un mezzo indefettibile mediante di cui Dio dispone per rinvigorirci nella nostra decisione di vivere secondo la sua Legge e la Sua Volontà.
Non ci si può comunque avvicinare al perdono di Dio con una disposizione qualsiasi. Alla fin fine, una buona Confessione è innanzitutto una Confessione valida, ovvero quella in cui un penitente viene di fatto assolto. In questo senso, la Chiesa è chiarissima al momento di affermare che nel tribunale della misericordia il reo deve accusarsi di tutti i peccati gravi confessi dalla sua ultima visita al confessionale – debitamente accompagnati da circostanze attenuanti o aggravanti, come anche dal numero approssimativo. È inoltre imprescindibile la presenza del pentimento, pur se imperfetto, mosso dal timore, perché la contrizione corrisponde, in verità, alla materia del sacramento – come il pane e il vino sono la materia della Santa Messa e l’acqua del Battesimo. Senza pentimento non c’è assoluzione valida, e diventa impossibile ottenere la misericordia di Dio. “Vi dico che, allo stesso modo, ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento” (Luca 15, 7).
Enorme è la gioia del padre quando il figliol prodigo, contrito e umile, gli chiede perdono e rinnova il suo impegno di fedeltà. Quel figlio beato riceve solo i doni migliori, la restituzione della dignità e una splendida festa in segno di giubilo per il suo ritorno alla casa paterna. È in questo senso che gli antichi chiamavano questo sacramento “secondo Battesimo” o “nuova tavola di salvezza”, perché in essa il penitente trova non solo il perdono delle sue colpe, ma la riconciliazione con Dio, la grazia santificante, la forza dello Spirito e una nuova opportunità per ravvivare il suo cammino battesimale
Accogliamolo, quindi, con umiltà, vista la nostra piccolezza e la nostra miseria di fronte alla Maestà Divina, con fiducia, tenendo conto dell’infinita misericordia di Dio nei nostri confronti, e con frequenza, considerando quello che dice il Catechismo di San Pio X: “Il confessarsi spesso è cosa ottima, perché il sacramento della Penitenza, oltre al cancellare i peccati dà le grazie opportune per evitarli in futuro”.
Per allontanare qualsiasi dubbio, ricordiamo che Dio permette che siamo tentati, ma mai oltre le nostre forze e l’ausilio della Sua grazia: “Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare” (1 Corinzi 10, 13).