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James Anderson, 10mila anziani e disabili non sono al freddo grazie a lui

JAMES ANDERSON, PLUMBER

James Anderson | Facebook

Annalisa Teggi - pubblicato il 12/01/21

Idraulico e padre di 6 figli, dal 2017 ripara gratuitamente caldaie nelle case di anziani e disabili. Questa è la sua preghiera quotidiana: "Dio, dammi la forza di portare il tuo amore col lavoro che faccio".

Ci sono tante battute sugli idraulici, o sono gli amanti nascosti negli armadi o sono quelli con le parcelle più costose. James Anderson non appartiene ai brutti stereotipi, ma alle fiabe in cui l’eroe è un uomo comune chiamato a grandi cose.

Il freddo di questi giorni lo sentiamo tutti, in Inghilterra è ancora più rigido. In casa di più di 10 famiglie vulnerabili il pericolo reale di morire di freddo è stato allontanato grazie a James, idraulico che dal 2017 aggiusta caldaie e svolge altre riparazioni gratuitamente per persone sopra i 65 anni e per disabili.


DON MARIO TORRACCA

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Ha dichiarato alla BBC:

Facciamo tutto quel che si può e lo facciamo per la comunità. Dobbiamo essere una razza davvero umana, e proteggerci a vicenda. (da BBC)
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Riparare un’ingiustizia

3 giorni fa mi è arrivata una mail da una signora che mi segnalava la presenza di un’anziana nell’Essex che aveva il boiler rotto e in casa sua non c’era né riscaldamento né acqua calda. – racconta il signor Anderson – La sua cargiver mi aveva contattato perché l’aiutassi. Una compagnia le aveva chiesto 3 mila sterline in anticipo ancora prima di presentarsi a casa sua a vedere il boiler. Questa donna di 74 anni girava per casa con berretto, sciarpa e guanti – la sua piccola pensione era finita, non aveva un soldo. E la maggioranza di persone qui è messa così. (da Lancashire Telegraph)

Questa è una delle tante storie quotidiane che James incontra dal 2017. Nel corso di questi 3 anni ha aiutato più di 10 mila famiglie, anziani e disabili che non possono permettersi i costi di riparazioni necessarie. La società non-profit che ha fondato svolge queste mansioni e di chiama Depher (acronimo di Disabled & Elderly Plumbing and Heating Emergency Repair, riparazioni idrauliche di emergenza per disabili e anziani).

Tutto è cominciato dalla forte amarezza per un’ingiustizia.

Nel 2017 James si recò su chiamata a casa di un anziano disabile per un secondo parere sul preventivo di una ditta che gli aveva chiesto più di 5mila sterline per la riparazione della caldaia. Anderson si rese conto che lo stavano imbrogliando e ci rimase male, proprio perché la vulnerabilità di quella persona era così esposta da rendere intollerabile che qualcuno se ne approfittasse.

Depher nacque così, con l’idea di fornire servizi idraulici gratuiti per i più vulnerabili. Da allora altri collaboratori si sono aggiunti alla squadra di James. Tutto si sostiene grazie alle donazioni, che hanno avuto un’impennata dopo un post virale. La figlia di un’anziana 91 enne, malata terminale di leucemia, pubblicò su Facebook la ricevuta fatta da Anderson dopo un intervento a casa della signora. C’era scritto:

Nessun costo per questa signora ora e in altre circostanze.

Riscaldato da Dio

Tra lo scorso Natale e l’ultimo dell’anno il team Depher (3 volontari, 3 apprendisti, 4 ingegneri) ha svolto 93 interventi gratuiti. Le temperature rigide dell’inverno inglese hanno chiesto loro lo sforzo di non lasciare al freddo chi cercava aiuto. Nel corso di questi anni si calcola che James Anderson, che è padre di 6 figli, abbia messo di tasca sua circa 60 mila euro. Quando i giornalisti glielo fanno presente, lui commenta che ne vale la pena al centesimo.

Il suo sogno è che questo servizio diventi nazionale e che ogni città possa avvalersi di servizi gratuiti per i più vulnerabili.

Mi stupisce sempre che Frodo si faccia vedere di tanto in tanto, un piccolo hobbit che si sobbarca una fatica per il bene di tutti. Certo, l’istinto alla carità e solidarietà è scritto nella nostra anima e non c’è da stupirsi che l’uomo comune si senta chiamato a grandi imprese buone, non per forza mettendosi sotto i riflettori.


Anna Balbi,

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Eppure, tutte le volte che incontro queste storie mi chiedo se Dio c’entri qualcosa. Certo che c’entra, perché questa spinta al sacrificio e alla collaborazione al bene è segno che siamo figli suoi. Non è detto che tutti lo riconoscano, ma è roba Sua. Ed ecco che mentre rimuginavo su questi pensieri sfogliando il profilo di James Anderson, mi sono imbattuta nella foto molto forte di un crocifisso:

Sotto la foto James scrive questa preghiera:

Prego così ogni sera e ogni mattina. Caro Dio, dammi la forza di portare il tuo amore attraverso il mio lavoro. Guarisci i cuori e le menti spezzate in questo mondo e perdona i peccati degli uomini che non sanno cosa fanno. La fatica del mio lavoro a Depher è in tuo nome e possa io portare il tuo messaggio d’amore, speranza e gentilezza. Sia fatta la tua volontà, mentre cammini al mio fianco di giorno e quando vegli su di me di notte. Lo Spirito Santo sia sempre con me Amen.

Una volta di più eccoci a contemplare una nuova e insospettabile incarnazione di quel «bussate e vi sarà aperto». Un uomo bussa alla porta per riparare una caldaia ed entra portando il caldo di Dio. Dentro il bisogno spicciolo di ogni persona c’è sempre l’urgenza del bisogno primario, nostro e altrui: la carezza di un Padre, vivo e presente.

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