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Essere pieni di Dio rende felici

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Tatyana Soares | Shutterstock

Giuseppe Corigliano - pubblicato il 08/01/21

Quando rinuncio a qualcosa o scelgo la parte peggiore, quando sto zitto mentre mi verrebbe di chiarire o rispondere sgarbatamente, o si presentano altre opportunità per fare spazio a Dio dentro di me: allora mi sento più contento, è come se Gesù crescesse dentro di me e mi desse un po’ della sua vita.

“Videntes autem stellam, gavisi sunt gaudio magno valde (Mt 2, 10)”. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.

Il latino sembra particolarmente chiaro: gavisi sunt gaudio magno valde.

Una grandissima gioia

Anche chi non ha studiato latino coglie la gioia che queste parole esprimono: letteralmente “gioirono di una grande gioia fortemente”. È sorprendente quest’esperienza.

Le volte in cui ci “riempiamo” di Dio siamo contenti. Dopo una confessione, dopo un “ritorno” – perché la vita di rapporto con Dio è fatta di continui ritorni – ci sentiamo felici e avvertiamo che non è un fenomeno meramente psicologico. Dio rende contenti.

Contento viene da contenere. È contento chi si sente pieno. Dio non è un concetto astratto è una realtà realissima – tanto per insistere nelle ripetizioni – perciò essere pieni di Dio rende felici, pur essendo limitate le mie capacità di contenerlo.

Dice San Paolo scrivendo ai Galati “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”.Sentiva la vita di Gesù dentro la sua.

Ma in un’altra circostanza (Rm) afferma “chi mi libererà di questo corpo di morte?”… e spiega “acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente”.




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Mortificazione? “vivificazione”!

Così è per tutti noi. Finché campiamo, l’unione con Dio sarà sempre imperfetta ma sta a noi aprirci sempre più con la comunione, la confessione, la preghiera e la mortificazione…

Bisognerebbe cambiare il nome a questa devozione. La parola mortificazione andrebbe cambiata in “vivificazione”.

La grandissima gioia di far spazio a Dio dentro di me

Quando rinuncio a qualcosa o scelgo la parte peggiore, quando sto zitto mentre mi verrebbe di chiarire o rispondere sgarbatamente, quando cambio la schermata del computer perché non è il caso… o mentre mi alzo quando vorrei stare seduto o si presentano altre opportunità per fare spazio a Dio dentro di me: allora mi sento più contento, è come se Gesù crescesse dentro di me e mi desse un po’ della sua vita.

Resta chiaro che non sono io che agisco ma è Dio. Spetta a me non mettere ostacoli e allora vivrò un po’ della gioia che avvertirono i Re Magi.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA GIUSEPPE CORIGLIANO

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