Gioia di incontri che portano a Dio
Abbiamo bisogno di riscoprire la gioia dell’amore unico, dell’amore grande verso chi ci sta accanto perché un amore così ci conduce ad un amore più spontaneo e sincero verso il Padre.
Perché se impariamo ad amare con gioia grandissima nostro marito o nostra moglie, questo ci porterà ad amare Dio. Direte, ma non era il contrario? Non sempre, a volte, per alcuni, sono più efficaci vie umane, incontri, esperienze concrete e tangibili. A volte, per alcuni, l’incontro che ti fa invertire la rotta arriva dopo l’incontro con una persona amata.
Poco importa, ciò che conta è amare sempre in modo autentico, onesto, sincero e gioioso, e non dimenticarsi mai di ricercare la gioia, che non è qualcosa di esteriore, è una condizione dell’anima che se esiste irradia tutta la persona. Quando incontriamo una persona molto vicina a Dio succede che ci accorgiamo subito della sua grande gioia. E la grande gioia è anche il primo segnale dell’amore tra un uomo e una donna. E se accade che questa gioia viene a mancare? Dobbiamo essere vigili, svegli e intervenire subito.

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Perché se è vero che la fede è un dono, questo dono va curato, alimentato, mantenuto. Lo stesso con l’amore umano, se è certo che il matrimonio sia un sacramento e una vocazione, dobbiamo ogni giorno rispondere a quella chiamata con fedeltà e gioia, senza cercare dentro di noi sentimenti ingannevoli ma con un vero atto di volontà che vince tutto, l’abitudine, la routine, la confusione.
Forza quindi, cerchiamo la stella e quando l’avremo trovata abbandoniamoci alla gioia che precede l’incontro che ci cambierà la vita eterna!