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Abbiamo davvero bisogno di un altro Anno Nuovo?

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Robert Harding

padre Robert McTeigue, SJ - pubblicato il 31/12/20

Il mio consiglio per il 2021 è sia umile che esigente: facciamo il nostro dovere

Avendo gridato e scalciato per tutto il 2020, sono pronto a dirgli addio, e voi?

Come rispondereste? Lo chiedo non solo perché l’ho sentito dire da più parti, ma perché mentre scrivo il 2021 è quasi arrivato.

Pensando all’arrivo di un altro anno, mi vengono in mente i fantasmi degli Anni Nuovi Passati. Vedo l’anno nuovo iniziato con la morte del figlio di un amico per overdose, e un altro iniziato con la morte del figlio di un altro amico per lo stesso motivo.

Ricordo l’Anno Nuovo iniziato con me che correvo in ambulanza pregando che la persona a me cara non morisse nel percorso verso l’ospedale. Riesco anche a ricordare l’Anno Nuovo iniziato mentre ero in piedi con il mio migliore amico nel suo cortile, mentre guardavamo le stelle. Quando ho detto “L’anno che sta iniziando dev’essere migliore di questo passato!” mi ha detto (scherzando solo a metà): “Shhh! Non dirlo! Il cosmo potrebbe sentirti!”

Poche persone ricorderanno con piacere il 2020, e pochi affronteranno il 2021 senza una dose di ansia. Entrambe le posizioni sono comprensibili, forse perfino inevitabili, ma in che modo un discepolo di Cristo che ha affrontato la tempesta del 2020 deve affrontare il mistero del 2021?

C’è un paio di errori tentatori da evitare. Il cieco ottimismo e i pii desideri, combinati con un presuntuoso “Non vi preoccupate! So che andrà tutto bene!”, mi provocherebbero abusi verbali, se non peggio. Non penso, però, che ci saranno molte persone al mondo che si metteranno a cantare “Ha tutto nelle sue mani!” all’inizio del 2021.

Dall’altro lato c’è un’opzione più oscura, una strada più adatta al mio temperamento malinconico – nella fattispecie, la disperazione: “Siamo fritti! Sarà peggio ancor prima di accorgercene! Il giudizio di Dio incombe su di noi! Preghiamo per avere una morte rapida e misericordiosa per non dover invidiare i defunti!” Questa risposta cieca all’oscurità (sia reale che immaginata) blocca le vie della grazia e ostacola tutte le virtù naturali. Le persone che amano i propri figli eviteranno di percorrere quella strada, e lo stesso faranno i pastori che guidano davvero il loro gregge e non sono dei mercenari.

E allora cosa dobbiamo fare noi, discepoli di Cristo, in vista della fine di un anno e dell’inizio di un altro? Ricordate quella frase umoristica che dice “Se vuoi far ridere Dio, raccontagli i tuoi progetti!”? C’è un nocciolo di saggezza in questa dichiarazione, e anche un po’ di veleno. La saggezza risiede nel riconoscimento del fatto che la conoscenza, la bontà e il potere di Dio eccedono infinitamente i nostri, e noi non siamo capaci di modellare il mondo in base alle nostre ispirazioni e inclinazioni. Invecchiando ho visto naufragare molti miei progetti e tante certezze e risoluzioni. La vita mi ha ricordato ripetutamente che sono cose molto più grandi di me. Detto questo, non voglio sembrare uno che consiglia di gettare la spugna e farsi travolgere dalle onde. È una tentazione tossica che va evitata.

Consiglio invece di fare qualcosa che è al contempo umile ed esigente: facciamo il nostro dovere. Rispettiamo i nostri doveri, le nostre promesse e i nostri impegni. Sarò preparato per la Messa, ascolterò le Confessioni quando mi viene chiesto di farlo, risponderò a telefonate ed e-mail e pagherò i conti. Gestirò il mio tempo, la mia energia e le mie risorse alla luce di quello che Dio e il vicino hanno diritto di aspettarsi da me. Debole e limitato come sono, sceglierò di comportarmi come una persona che vive in un mondo incerto e che è certo che alla fine dei suoi giorni dovrà affrontare Dio.

Quando sarò confuso, scoraggiato, spaventato, tentato o addolorato chiederò: “Quale cosa buona posso fare in questo momento?” E se non me la sentirò mi chiederò: “Cosa posso fare in questo momento per provare a Dio che sono grato per tutta la Sua misericordia e le Sue benedizioni?”

Non so cosa il 2021 abbia in serbo per me o per chiunque altro. Affronto l’ignoto con la certezza che Dio è fedele e dà ciò che è necessario per la nostra salvezza. E se Dio chiederà la mia opinione, Gli dirò che vorrei davvero che il 2021 fosse migliore del 2020.


FAMILLE HEUREUSE

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