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Perché questa immagine popolare riassume il Natale

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Tom Hoopes - pubblicato il 28/12/20

L'icona di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso non è spesso considerata in questo periodo, ma dovrebbe esserlo

Dopo anni in cui non le avevo prestato molta attenzione, in questo Avvento l’icona di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso è diventata la mia immagine natalizia preferita.

L’immagine è un’icona bizantina del XIII secolo attualmente ospitata nella chiesa di Sant’Alfonso a Roma, e raffigura la Madonna col Bambino al centro e gli arcangeli Michele e Gabriele uno ad ogni lato di Gesù.

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LimosaCorel - CC

Quest’anno, sto scoprendo che le cose che mi allontanavano da lei in passato sono quelle che mi ci hanno attirato ora, rivelando il pieno significato del Natale.

Gli angeli non sono come moscerini, ma promemoria del vero potere del Natale.

Gli angeli dell’immagine mi hanno sempre ricordato degli insetti che infastidivano la Beata Madre, ma ovviamente non lo sono – sono messaggeri di Dio che portano una croce e dei chiodi.

Sono il promemoria del fatto che Gesù è nato a Betlemme per morire per noi sul Calvario – e la sua morte non è stata una cosa semplice che ha fatto senza sforzo perché era vero Dio. È stato qualcosa di doloroso che lo ha terrorizzato perché era vero uomo. E come vero uomo, ha avuto bisogno di sostegno e incoraggiamento. Lo ha ricevuto da Sua madre, e possiamo ottenerlo anche noi.

Gesù sembra un bambino e al contempo una persona più grande, ricordandoci che il Natale è per tutti.

Nell’icona, seguendo i costumi delle Chiese orientali, Gesù non sembra piccolo. È un buon promemoria di due cose: in primo luogo del fatto che anche da adulto il Suo rapporto con la madre è durato, e in secondo luogo che ci invita in quel rapporto indipendentemente dalla nostra età.

Il film La Passione di Cristo esprime la stessa idea quando la presenza di Maria dà a Gesù la forza per affrontare la Passione – in un caso con un flashback che riporta a una scena in cui lei Lo confortava quando era piccolo.

Nell’icona, Gesù stringe la mano di Maria per paura di fronte ai segni della Passione, un’abitudine iniziata nella prima notte di Natale e che può iniziare per noi in questo momento.

Maria che non sorride ci ricorda che il Natale è più profondo della superficialità con cui ci rivestiamo.

Ho visto delle versioni dell’icona in cui un artista ha posto un sorriso sul volto di Maria. Comprendo perché lo si faccia. Il suo viso sembra duro a noi del XXI secolo, abituati a vedere celebrità sorridenti e profili estremamente curati.

La gente della maggior parte dei tempi e dei luoghi, però, riconoscerebbe quell’aspetto: è l’espressione di una donna che sa che la vita è dura e che il futuro ha in serbo altre difficoltà, ma che guarda al cielo per ottenere la speranza che sa che arriverà.

È l’aspetto che vostra madre aveva ogni dicembre quando trascorreva tutto il tempo cercando di rendere il Natale speciale per voi.

Il sandalo che cade mi ricorda che c’è qualcuno di più grande di Giovanni Battista lì.

La scarpa che cade nell’icona è a volte attribuita al fatto che Gesù è corso velocemente da Maria spaventato, e a volte si dice che mostri come Egli non è legato a questa Terra essendo anche divino.

A me ricorda sempre Giovanni Battista, che ripete durante l’Avvento che sta per arrivare qualcuno a cui lui non è degno di slacciare i sandali. Mi piace ricordare che Maria è stata degna di farlo, in un certo senso – e anche di allacciarli.

A Natale, mi ricorda che se il dono più importante che ci viene fatto è un salvatore glorioso, un secondo dono che otteniamo è una splendida Madre.

Il Natale è un periodo perfetto per consacrarsi a lei.

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