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L’Iraq riconosce ufficialmente il Natale come giorno festivo

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AFP PHOTO / Haidar HAMDANI

Timothée Dhellemmes - pubblicato il 22/12/20

A meno di 3 mesi dalla visita di Papa Francesco, il Parlamento iracheno ha approvato una legge che riconosce ufficialmente il giorno di Natale come “festa nazionale”. La decisione, annunciata due anni fa dal Governo, non era mai stata approvata

La Chiesa irchena ha chiesto per anni al Governo di rendere il Natale un giorno festivo. Il 17 ottobre, il vescovo Louis Raphaël Sako, patriarca della Chiesa caldea nel Paese, ha ribadito pubblicamente la sua richiesta al Capo di Stato, Barham Salih.

Quasi un mese dopo, l’ufficialità: a partire da quest’anno, il Natale sarà festivo in tutto il territorio, secondo quanto ha reso noto Fides. Il Parlamento iracheno ha votato all’unanimità questa disposizione mercoledì 16 dicembre, dieci giorni dopo l’annuncio della prossima visita di Papa Francesco nel Paese.

Il Santo Padre vi realizzerà il suo primo viaggio apostolico dall’inizio della pandemia, previsto dal 5 all’8 marzo.

“Uno dei primi frutti” della visita del Papa

In un messaggio pubblicato subito dopo la votazione da parte dei deputati, monsignor Sako ha ringraziato il Presidente iracheno e tutti i parlamentari “per il voto espresso per il bene dei loro concittadini cristiani”.

“È un messaggio di grande valore e di grande speranza per i cristiani e per tutto l’Iraq”, ha riferito ad AsiaNews il vescovo ausiliare di Baghdad, Basilio Yaldo, che ha lodato una decisione “storica” che ritiene “uno dei primi frutti” della visita di Papa Francesco in Iraq.

Secondo quanto ha reso noto Vatican News, il Presidente Salih ha ribadito il suo impegno di favorire il ritorno dei cristiani alle loro terre d’origine. Migliaia di cristiani di Mosul e della piana di Ninive si sono visti costretti ad abbandonarle durante gli anni di dominio jihadista, e non hanno ancora avuto la possibilità di tornare.

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