Come posso sorridere tra i pericoli minacciosi? La risposta può arrivare attraverso un angelo, o guardando Maria, o chiedendola direttamente a Dio, che può tutto
Nell’ultima Domenica d’Avvento abbiamo ascoltato le parole dell’Angelo a Maria: “Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te”.
L’angelo inizia così. Le chiede di rallegrarsi perché Dio è con Lei. Mi chiede di rallegrarmi in questo Avvento perché Dio è con me, viene alla mia presenza, vuole rimanere ad abitare presso di me. Questo mi commuove. Un Dio che vuole vivere con me.
Ma mi sento triste…
Perché non mi rallegro? Perché ho riposto la mia felicità in quello che tocco. Nell’amore tangibile, nell’abbraccio che sento. E cerco quelle compensazioni dei sensi, succedanei di felicità incompleta che cercano di riempire goffamente i miei vuoti.
Non mi basta la promessa di un Dio che non vedo, i consigli di un angelo che non tocco. Sento che i problemi reali che mi turbano e mi tolgono la pace non si risolvono con una promessa tanto vaga.
So che il Signore è con me, ma non Lo tocco, e continuo a sentire sulla mia pelle solitudine e tristezza.
Un messaggio di un angelo
L’angelo mi dice di rallegrarmi, e quello che voglio è che qualcuno in carne e ossa, reale nella mia vita, venga a riempire di senso i passi della mia vita.
Reagisco come Maria, che a sentire il saluto dell’angelo rimane turbata.
“Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio”.
Maria è piena di Dio e ha trovato grazia davanti a Lui. E la sua gioia è piena perché non è spezzata nel suo cuore. Perché in Lei tutto è armonia, pace e riposo in quel Dio che la abita.
Paura
Ella non può avere paura, perché sa con certezza che Dio la ama al di sopra di tutto. Ma io ho dei dubbi. Non sento quell’amore profondo, e nella mia rottura interiore non riesco a unire quello che un giorno era integrato in me.
La paura sorge nel mio cuore quando non mi sento protetto, quando la vita si complica e i pericoli affiorano da ogni parte. Quando non è tutto come pensavo e i fallimenti bussano alla mia porta.
Come sorridere tra i pericoli minacciosi? In quei momenti non mi sento padrone di niente. Vedo il pericolo e sento che non potrò superare tutto quello che mi sta succedendo.
E non posso fuggire dalla mia vita, non posso inventarmi un altro cammino, non posso scegliere altre opzioni. E sorge quella paura tanto reale che mi paralizza e non mi lascia pensare lucidamente. La paura mi schiavizza.