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Quando e come un cattolico si può risposare?

Wedding engagement ring - Woman

© Fizkes

José Miguel Carrera - pubblicato il 19/12/20

Una spiegazione chiara e pratica per chi vuole sposarsi per la Chiesa, per la seconda volta o per formalizzare un'unione civile

Quando è possibile per un cattolico risposarsi, ovvero quando si può sposare per la seconda volta?

Le circostanze per le quali una coppia cerca un secondo matrimonio possono essere le seguenti:

  • Non si è sposata per la Chiesa e vuole trasformare la sua relazione in un sacramento attraverso la ri-validazione o convalida del matrimonio civile o “per legge” che già possiede.
  • Quando un vedovo o una vedova ha un nuovo partner e desidera sposarsi con lui/lei.
  • Quando un membro della coppia (o entrambi) che era sposato per la Chiesa ottiene la nullità ecclesiastica del legame precedente e desidera trasformare la relazione attuale in sacramento.
  • Quando una persona (o una coppia) era sposata a livello civile e dissolve il suo vincolo mediante il divorzio, e ora vuole contrarre matrimonio per la Chiesa.
  • Quando una persona di un’altra religione cristiana o di un altro culto ha dissolto il suo vincolo precedente per la Chiesa e desidera contrarre matrimonio sacramentale con un cattolico che non si è mai sposato prima.



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I divorziati possono risposarsi in parrocchia?

Il divorzio come tale non esiste nel concetto di matrimonio della Chiesa cattolica, visto che il vincolo che unisce i due sposi è indissolubile, come l’amore di Gesù per l’umanità e per la Chiesa, che il sacramento del matrimonio rappresenta.

L’unica cosa che fa sì che un rapporto matrimoniale-sacramentale precedente venga dissolto è il fatto che la Chiesa stessa possa provare che per circostanze chiare il vincolo precedente non è mai stato un matrimonio in quanto tale.

In questi casi, il processo si chiama “nullità” e permette che le persone coinvolte in questo vincolo dissolto si possano sposare nuovamente, in modo valido, con la stessa persona o con una diversa, in base al caso.

Persone divorziate che non si erano mai sposate per la Chiesa possono contrarre matrimonio per la Chiesa, con la stessa persona o con un’altra.


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Cos’è la convalida o benedizione nuziale?

È il matrimonio che la Chiesa offre alle coppie che hanno condiviso la vita per anni o si sono sposate solo per la legge civile e desiderano ricevere la grazia del sacramento del matrimonio. In generale, si tratta di persone che si sono sposate solo a livello civile e vogliono sposarsi per la Chiesa.

Canonicamente, la Chiesa non riconosce lo scambio di consenso previo, ma accetta che ci sia stata una specie di impegno reciproco e di responsabilità morale derivante da quell’impegno civile.

Visto che secondo la Chiesa la coppia sta scambiandosi il consenso per la prima volta, tutti i requisiti per ricevere il sacramento del matrimonio devono essere rispettati, anche il corso pre-matrimoniale.

La coppia deve dare nuovamente il proprio consenso (e non rinnovare semplicemente quello precedente) e avere la consapevolezza, l’intenzione e la capacità per questo.

Molte parrocchie offrono a queste coppie una cerimonia semplice, ovvero la possibilità di ricevere il sacramento attraverso una cerimonia in cui non vengono richiesti l’abito bianco, la festa…




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Raccomandazioni

Non si possono prevedere tutti i problemi che possono sorgere durante un secondo matrimonio.

Quest’ultimo implica realtà e aggiustamenti molto diversi da quelli che si verificano nella prima unione matrimoniale, soprattutto quando ci sono dei figli.

La Chiesa ha una responsabilità particolare di vedere che le persone non siano costrette a vivere nella povertà per via dell’abbandono di un ex coniuge, e stabilisce che i genitori hanno la responsabilità di offrire un’educazione cattolica ai propri figli. Ciò si applica a quelli nati da qualsiasi unione, visto che è una responsabilità genitoriale.

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