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Il “banchiere di Dio”, arrivato al sacerdozio dopo una vita di servizio

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Jaroslav Moravcik | Shutterstock

Larry Peterson - pubblicato il 18/12/20

Alfonso Ugolini ha conosciuto povertà e malattia, e ha messo la sua esperienza a disposizione degli altri. A 65 anni è diventato sacerdote

Alfonso Ugolini era nato a Thionville, in Francia, il 28 agosto 1908. All’epoca la sua famiglia era piuttosto benestante, ma poco dopo la sua nascita il padre perse tutto ciò che aveva. La famiglia, caduta improvvisamente in povertà, si trasferì a Sassuolo, nel Nord Italia. La cittadina era nota per le sue splendide ceramiche. Alfonso aveva 7 anni quando vi arrivò.

I suoi genitori, Enrico e Maria Anna, erano devoti cattolici, e instillarono nel figlio i valori della fedeltà, dell’onestà e dell’amore per il prossimo. La situazione per loro non era facile, visto che Maria Anna aveva la tubercolosi ed Enrico era riuscito a trovare solo occupazioni part-time. Spesso trovava lavoro molto lontano da casa, e stava via per settimane. C’erano giorni in cui Alfonso, la madre e la sorella avevano a malapena qualcosa da mangiare.

La fede di Alfonso venne messa a dura prova quando sua madre morì per la sua malattia nel 1920, quando lui si affacciava all’adolescenza. La tubercolosi, malattia molto contagiosa, in pochi anni si portò via anche la sorella, e infine anche il padre. Alfonso arrivò sull’orlo della morte, e attribuì la sua ripresa all’intercessione della Madonna.

Quando la madre di Alfonso morì, egli provò una terribile senso di solitudine, e chiese alla Vergine di prendersi cura di lui. La sua solitudine aumentò dopo la morte della sorella, e divenne quasi schiacciante dopo la scomparsa del padre. C’era però una parte di lui che non dubitò mai del fatto che la Vergine Maria fosse lì per lui. Scrisse testimonianze toccanti dei giorni in cui visse da solo in povertà, avvolto dalla solitudine. Aveva sempre del cibo e un rifugio, e la gente andava ad aiutarlo, e questo gli diede la forza di continuare.

Contagiato dalla tubercolosi, gli venne detto che gli restavano solo tre o quattro mesi di vita. Per la sorpresa dei suoi medici, però, sopravvisse. Disse che la Madonna gli aveva detto “Non piangere, io sono con te”.

Ricominciare

Il suo parroco, don Giuseppe Zanichelli, conosceva la situazione di Alfonso, e gli offrì di lavorare in chiesa, iniziando con l’affidargli dei piccoli lavori di riparazione. Divenne poi segretario della chiesa, catechista e sagrestano.

Alfonso trasformò un piccolo magazzino vicino alla chiesa in una zona di accoglienza per poveri e senzatetto, iniziò a dare ai bisognosi cibo e buoni per comprare degli abiti, e riuscì anche ad aiutare varie persone a trovare un lavoro. Non rifiutò mai nessuno, anche se si trattava di persone che vivevano in situazioni disprezzate dagli altri, come nel caso di immigrati e persone affette da varie dipendenze. La gente della zona iniziò a lamentarsi per il fatto che aiutava atei, comunisti e ladri, ma lui diceva calmo “Sono tutti figli di Dio”.

Strenuo servizio

L’ambiente ecclesiale si dimostrò perfetto per Alfonso, che prosperava e amava aiutare gli altri. Padre Giuseppe lo presentò a padre Dino Torreggiani, fondatore dei Servi della Chiesa, un’organizzazione secolare al servizio dei bisognosi. Sembrava la casa di spirituale ideale per Alfonso Ugolini, che ne divenne membro.

Quando ci fu un boom mondiale della ceramica e della decorazione, in molti arrivarono a Sassuolo. Alfonso, che conosceva il dolore della solitudine e della povertà, si trovava nel posto giusto al momento giusto. Era disposto ad aiutare la gente a trovare un alloggio, un lavoro e un pasto. Sapeva cosa significasse avere fame, e chi andava da lui veniva sempre indirizzato da qualcuno che poteva aiutarlo.

Istituì poi il Fraterno Aiuto Cristiano (FAC) per aiutare i poveri. Si stima che nell’arco di 15 anni attraverso le mani di Alfonso sia passato in quelle dei poveri l’equivalente di circa 250.000 euro. Libri e registri sono pieni di migliaia di nomi e indirizzi di chi ha aiutato. Alcuni lo chiamavano “il banchiere di Dio”. Alfonso andava a Messa ogni giorno, aiutava a organizzare pellegrinaggi a Lourdes e a Loreto per i malati e incarnava un amore nei confronti di Dio evidente a tutti, combinato con un’incrollabile devozione alla Madonna.

Il vescovo locale gli chiese se voleva considerare la possibilità di essere ordinato sacerdote, e lui acconsentì subito. Divenne padre Alfonso Ugolini a 65 anni. È morto il 25 ottobre 1999 a 91 anni.

Papa Francesco ha dichiarato Alfonso Ugolini uomo dalle virtù eroiche il 23 novembre 2020. Ora è venerabile, e la sua beatificazione sarà il prossimo passo.

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