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Svezia: Bibbia infantile “adeguata alla prospettiva di genere”

MATKA Z CÓRKĄ

Pazargic Liviu | Shutterstock

Francisco Vêneto - pubblicato il 16/12/20

Un vescovo luterano dice che la nuova traduzione reinterpreterà, ad esempio, l'idea che l'uomo sia stato creato prima della donna

Una Bibbia infantile “adeguata alla prospettiva di genere” è stata annunciata dalla Chiesa Luterana di Svezia, in base alle dichiarazioni del vescovo Sören Dalevi, della diocesi luterana di Karstad.

La traduzione della Sacra Bibbia per bambini adotterà a suo avviso un “linguaggio di diversità e prospettiva di genere”. Ciò vuol dire, ad esempio, una reinterpretazione dell’idea per la quale l’uomo è stato creato prima della donna, anche se il Libro della Genesi contiene questa narrazione in tutte le sue traduzioni per il semplice fatto che è ciò che sta scritto nel testo originale.

Bibbia infantile “adeguata alla prospettiva di genere”

“Il punto di partenza è stato realizzare una Bibbia infantile che in Svezia mancava da molto tempo, ovvero quella che contiene le storie, gli inni, le preghiere più famose e lo stile di illustrazione del libro per bambini svedese, che è decisamente unico”, ha dichiarato Sören Dalevi alla rete locale SVT.


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Libera interpretazione

Faceva già parte della mentalità protestante l’idea che ciascuno possa seguire la sua libera interpretazione della Bibbia. Questa iniziativa della Chiesa Luterana di Svezia, però, va ancora oltre nella soggettivizzazione interferendo nella traduzione del testo, indirizzando le interpretazioni già aleatorie sulla base di criteri ideologici attuali.

“Traduttori, traditori”

In Italia si dice “Traduttori, traditori”, intendendo che nessuna traduzione è perfettamente fedele al testo originale e che traducendo un’opera si perdono sempre delle sfumature.

Se qualsiasi traduzione implica già naturalmente una notevole sfida per essere il più fedeli possibile al senso originale del testo, cosa ci si può aspettare da una traduzione che nasce già sviata per il tentativo di reinterpretare in modo “politicamente corretto” un testo intrinsecamente complesso come la Sacra Scrittura giudaico-cristiana?

Nel caso in cui si voglia tradurre anziché reinventare la Bibbia, questo dibattito è non solo valido, ma obbligatorio.


Elisabeth Ohlson Wallin

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