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“100 presepi in Vaticano”: ecco giorni e orari per visitare la mostra

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 12/12/20

I presepi provengono da diverse parti del mondo. L'inaugurazione è prevista il 13 dicembre

Nuova veste per la mostra dei “100 Presepi in Vaticano”, per vivere il Natale come momento di gioia nonostante le difficoltà che sono presenti per la pandemia. In ottemperanza alle disposizioni generali, quest’anno l’ormai tradizionale appuntamento si svolgerà all’aperto, raccolto nella bellezza del Colonnato del Bernini in piazza San Pietro.

La data dell’inaugurazione della mostra

Domenica 13 dicembre alle 16.30 sarà inaugurata la mostra dei presepi in Vaticano, che si protrarrà fino a domenica 10 gennaio 2021. Ad animare l’evento sarà quest’anno l’Ambasciata Ucraina presso la Santa Sede, presente con una Delegazione ufficiale accompagnata da una rappresentanza della comunità ucraina a Roma.

Tutti potranno soffermarsi per ammirare la bellezza di tanti presepi provenienti da diverse parti del mondo, e comprendere quanto amore e fantasia sono stati immessi nella realizzazione del presepe.

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Antoine Mekary | ALETEIA

Gli orari delle visite guidate ai 100 presepi

L’orario della visita gratuita alla mostra dei presepi in Vaticano, ha inizio alle 10.00 per concludersi alle 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.45). Con eccezione dei giorni 25 e 31 dicembre in cui l’orario sarà dalle ore 10.00 alle ore 17.00 (ultimo ingresso alle ore 16.45).

L’iniziativa del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione è stata resa possibile per il sostegno offerto da UnipolSai Assicurazioni, da Regia Congressi e da The Media Company Store.

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Antoine Mekary | ALETEIA

La lettera del Papa sul senso dei presepe

Soffermandosi sui vari presepi che animeranno la mostra, tante persone potranno sentirsi toccate e cogliere il significato profondo che proviene dalla semplicità della scena descritta.

Papa Francesco nella sua Lettera sul significato e valore del presepe ha offerto l’immagine di come vivere questo Natale con sincera speranza:

“La nascita di un bambino suscita gioia e stupore perché pone dinanzi al grande mistero della vita… Il presepe ci fa vedere, ci fa toccare questo evento unico e straordinario che ha cambiato il corso della storia, e a partire dal quale anche si ordina la numerazione degli anni, prima e dopo la nascita di Cristo. Il modo di agire di Dio quasi tramortisce, perché sembra impossibile che Egli rinunci alla sua gloria per farsi uomo come noi. Che sorpresa vedere Dio che assume i nostri stessi comportamenti: dorme, prende il latte dalla mamma, piange e gioca come tutti i bambini! (…)” (Admirabile signum 8).

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Antoine Mekary | ALETEIA




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La scena della Natività: quando nacque Gesù

Non sappiamo a che ora nacque Gesù a Betlemme. L’unica indicazione che si possiede riguardo la sua nascita è fornita dall’evangelista Luca il quale afferma che nella regione si trovavano dei pastori che “pernottavano nei campi” e “di notte vegliavano sul gregge” (Lc 2,8).

Il Vangelo racconta che era sera e c’era il buio. Quando il figlio di Dio vide la luce, Maria sua mamma “lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia” (Lc 2,7). L’essenzialità del racconto nulla toglie alla grandezza del mistero che si sta realizzando. Dio si fa uomo. La promessa antica trova finalmente la sua realizzazione. Se si vuole, le parole dell’Apocalisse esprimono al meglio l’evento con il suo significato: “Non vi sarà più notte, non hanno bisogno di luce di lampada né di luce del sole; poiché il Signore Dio spanderà su loro la sua luce” (Ap 22,5).

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Antoine Mekary | ALETEIA


NANO JESUS

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Sant’Agostino e il 25 dicembre

Natale è la luce che viene nel mondo per diradare le tenebre del male. Aveva colto questo significato con la sua consueta lucidità e profondità di pensiero Sant’Agostino che ripetutamente commentava:

“(…) Cristo non è divenuto felice per il giorno nel quale è nato; ma ha fatto beato quel giorno nel quale si è degnato di nascere… Riconosciamo il vero giorno e diventiamo giorno! Eravamo infatti notte quando vivevamo senza la fede in Cristo. E poiché la mancanza della fede aveva avvolto come una notte il mondo intero, aumentando la fede la notte doveva diminuire. Perciò con il giorno del Natale del Signore nostro Gesù la notte comincia a diminuire e il giorno a crescere… Perciò è nato in questo giorno: giorno del quale nessun altro giorno dell’anno è più corto, ma a partire dal quale i giorni cominciano a diventare più lunghi. Colui che si è chinato fino a noi e ci ha sollevato ha scelto il giorno più piccolo, ma a partire dal quale i giorni cominciano ad allungarsi” (Discorsi, 190,1; 192,3).

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Antoine Mekary | ALETEIA

La tradizione dei presepi nelle chiese

La Chiesa ha voluto vivere con la liturgia questo stesso percorso celebrando la Santa Eucaristia nella notte. Questa tradizione è radicata nel cuore del popolo che fin dai primi secoli ha voluto rappresentare anche la scena del presepe nelle proprie chiese.


SERGIO CASTELLITTO

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