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Papa Francesco dona vaccini e tamponi alle donne transessuali

First trans solidarity rally and march, Washington, DC USA

Ted Eytan CC

First trans solidarity rally and march, Washington, DC USA

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 09/12/20

Ancora una volta il Papa dimostra una grande umanità nei confronti dei transessuali del litorale romano.

Ancora una volta Papa Francesco tende la mano alla comunità di donne transessuali del litorale romano, con vaccini e tamponi gratis.

La comunità di donne transessuali – la maggior parte proveniente dall’America Latina, principalmente Colombria, Perù, Brasile – è molto credente e fortemente attaccata alla chiesa e al Papa. Frequentano tutte la chiesa di Torvaianica.

PAPIEŻ FRANCISZEK W MASECZCE
ANDREAS SOLARO/AFP/East News

Un aiuto nel rispetto delle regole

Personale sanitario dell’Elemosineria Apostolica, inviato dal pontefice, ha somministrato vaccini antinfluenzali e tamponi per il Covid-19 nel cortile della parrocchia “Beata Vergine Maria Immacolata” di Torvaianica.

Oltre trenta persone, i “più poveri tra i poveri”, come riporta Vatican News, si sono messe in fila, rispettando il distanziamento sociale e con indosso la mascherina, e hanno ricevuto cure che difficilmente avrebbero potuto trovare nelle istituzioni sanitarie tradizionali.

Transessuali e clochard

«Nessuno di loro è risultata positiva e questa secondo me è una bella notizia – ha dichiarato don Andrea Conocchia a Il Messaggero – Con loro c’erano anche alcuni clochard che gravitano in questa parte della città. Il gesto del Papa, a mio parere, è stata l’ennesima conferma della sua bontà d’animo e della capacità di amare anche le persone più lontane. È anche il segno che la Chiesa da campo allarga le braccia ed è davvero misericordiosa».


POPE FRANCIS,WORLD DAY OF THE POOR

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Il sostegno di don Andrea

Le donne si sono avvicinate alla chiesa di don Conocchia durante l’emergenza coronavirus per trovare conforto nella religione. Molto unite, le accomuna la fede. E, purtroppo, la povertà estrema in cui vivono. Avevano chiesto aiuto a Bergoglio durante il lockdown, ricevendo – sempre tramite il suo Elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski – ciò di cui avevano bisogno (Fan Page, 8 dicembre).




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“Ci aiutiamo l’un l’altra, senza rivalità”

«E’ un momento di grande difficoltà», avevano spiegato le transessuali, per le quali si sottolineava l’importanza di risolvere la questione dei documenti. «Andiamo avanti aiutandoci l’una con l’altra e cuciniamo tutte insieme, senza rivalità, scoprendo un’amicizia che era nascosta». Chiedevano aiuto per il permesso di soggiorno per poter lavorare. «E’ da quando avevo 11 anni che mi travesto e mi sono data alla prostituzione», era il racconto di una di loro.

«Ho pagato i miei studi da parrucchiera, da costumista di alta moda, ho imparato a cucinare perché mia madre e mia nonna erano cuoche. Non tutti siamo delinquenti — hanno spiegato le donne transessuali aiutate dal Papa – vogliamo lavorare degnamente» (La Repubblica, 8 dicembre).




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