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Ha cercato Dio nell’occultismo, ma Lo ha trovato nella Confessione e nel cancro

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Opus Dei - pubblicato il 05/12/20

“A 22 anni avevo perduto la fede, ma andavo alla ricerca di Dio”, racconta Miguel

Ha cercato Dio nell’occultismo, ma Lo ha trovato nella Confessione e nel cancro. È solo un breve riassunto, ma serve come introduzione alla storia di Miguel e della sua ricerca di Dio.

Portoghese di 40 anni, marito e padre di famiglia, ha pubblicato la sua testimonianza sul sito dell’Opus Dei, confessando che cercava Dio nei posti sbagliati e condividendo come Lo ha incontrato.

“Sono Miguel, di Sobral de Monte Agraço, e ho 40 anni. Sono nato in una famiglia normalissima con due fratelli. Sono riconoscente per l’educazione che ho ricevuto. Mi hanno sempre saputo spronare nei momenti giusti”.

La passione per i cavalli lo ha portato in Francia per lavorare e imparare di più al riguardo. La pratica religiosa era già stata abbandonata da tempo. “Uscite quasi quotidiane di sera con vari amici del mondo dei cavalli (…) Ho avuto varie fidanzate, ed ero convinto che non mi sarei mai impegnato nel matrimonio. A 22 anni avevo perso la fede”.

“Ma andavo alla ricerca di Dio”.

Cercava Dio nell’occultismo…

In quella ricerca ha consultato un’astrologa “medium”, perché si diceva che aiutasse molte persone.

“Tra i tanti suggerimenti che mi ha dato, uno mi ha sorpreso: andare a Messa per nove giorni di seguito”.

E lui è andato. Un giorno, però, qualcuno gli ha fatto un’osservazione:

“Le streghe ti mandano a Messa, ma non ti parleranno mai di Confessione”.

... ma Lo ha trovato nella Confessione

L’idea ha iniziato a girargli per la testa, ma non è andato alla ricerca di un confessore.

“Un giorno, a metà del 2011, su invito del cugino di quella che oggi è mia moglie (Maria), sono andato a pranzo con padre Hugo. Quella conversazione con un sacerdote ha avuto un impatto enorme su di me. In quell’incontro gli ho chiesto immediatamente di confessarmi. In quella Confessione ho perso una tonnellata. Ho capito che fino a quel momento avevo vissuto nell’oscurità”.

Con la conversione, anche il rapporto con Maria si è rafforzato: “Già prima di convertirmi sentivo che Maria era la persona con cui sarei stato per il resto della vita. E Dio mi ha confermato che la mia vocazione era quella”.

La coppia ha oggi tre figli.

Perseverare nella conversione non è tuttavia facile.

“Passato il fulgore iniziale, ho iniziato a sentire che non avanzavo come avrei dovuto: il peso della mia vita passata e le tendenze che lottavano contro il mio desiderio di una vita diversa – molte delle quali riuscivo a malapena a individuare – non mi permettevano di migliorare. Per me era chiaro che avevo bisogno di aiuto”.

Miguel ha allora iniziato un percorso di formazione cattolica nell’Opus Dei, prelatura che incentiva a praticare la santificazione nelle attività normali della vita quotidiana, in particolare nello svolgimento del proprio lavoro come mezzo per collaborare con Dio alla salvezza delle anime.

Il cancro

Nel 2019, però, si è delineata una nuova sfida: un mieloma multiplo, un tipo di cancro del sangue per il quale non esiste ancora una cura.

“Quello che mi è venuto subito in mente è che se Gesù si è donato ed è morto per me, perché io non devo soffrire per Lui? Sicuramente sarà per il mio bene, per la mia salvezza e per quella della mia famiglia. E allora non ho mai avuto paura, non sono mai stato disperato né arrabbiato”.

Miguel afferma che la sua vita ha acquistato un nuovo valore con l’esperienza della malattia e della sofferenza: “Mi univa come mai prima a Gesù, potevo pregare e offrire tutto questo per tutti quelli che amo, per la Chiesa e per l’opera”.

Nel maggio 2020, durante la pandemia di Covid-19, Miguel è stato ricoverato all’Istituto Portoghese di Oncologia (IPO) di Lisbona, non potendo ricevere visite. Lì ha conosciuto “una persona molto speciale che mi ha aiutato molto: padre Custódio, cappellano dell’IPO”.

Miguel si comunicava ogni giorno, oltre a contare sul sostegno di Maria, di tutta la famiglia, degli amici e dei compagni di fede.

“Le tantissime persone che hanno pregato per me sono state e sono il mio sostegno, come la nostra amatissima Madre, Maria Santissima”.

Miguel conclude la sua testimonianza dichiarando la sua felicità e lanciando una domanda sulla natura di questa:

“Arrivare a una sfida così difficile nella vita e poter dire che sono felice, profondamente felice, non ha spiegazione. Cosa potrà essere se non la grazia di Dio?”

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