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Stati Uniti: una bambina nasce da un embrione congelato 27 anni fa

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Agnès Pinard Legry - pubblicato il 04/12/20
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Ora ha poco più di un mese: Molly Gibson, nata nel 2020, sarebbe potuta nascere in ogni momento di questi ultimi 27 anni. 27 anni è il tempo che un embrione ha impiegato per essere adottato e per nascere col viso di una bella bambina, Molly. Congelato nell’ottobre del 1992, l’embrione è rimasto tale fino al febbraio 2020, data in cui Tina e Ben Gibson, coppia residente nel Tennessee (USA), l’ha adottato – lo riferisce la rete americana CNN.

In altri termini, l’embrione diventato bambina in Molly nel 2020 esisteva già nel 1992, quando la donna che ora le ha dato la luce non era che una bambina.

Adottare un embrione

Circa il 75% di tutti gli embrioni donati sopravvivono al processo di scongelamento e di transfert, mentre riescono dal 25 al 30% degli impianti, ha dichiarato Carol Sommerfelt, direttrice del laboratorio ed embriologa del centro in cui è stato conservato l’embrione. Alcuni si felicitano per il record, reso possibile dal National Embryo Donation Center, una organizzazione senza scopo di lucro di Knoxville che stocca embrioni crioconservati che le pazienti fecondate in vitro hanno deciso di non utilizzare. Le famiglie possono adottare questi embrioni inutilizzati, i quali vengono successivamente trasferiti nell’utero di una madre adottiva.



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Altri, tra cui i cattolici, denunciano fermamente la produzione e la congelazione di embrioni umani, anche quando ciò si fa nel legittimo intento di lottare contro l’infertilità. Effettivamente la tecnica pone gravi problemi etici e conduce ad aberrazioni come quella del separare di 27 anni la concezione di un bambino e la sua nascita.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]