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Un sacerdote ha negato a Joe Biden la Comunione lo scorso anno per il suo sostegno all’aborto

JOE BIDEN

Michael F. Hiatt - Shutterstock

Francisco Vêneto - pubblicato il 03/12/20

“Come sacerdote, è mia responsabilità insegnare alle anime affidate alle mie cure, anche nelle situazioni più difficili”, ha dichiarato

Lo scorso anno, un sacerdote ha negato la Comunione a Joe Biden per via del suo sostegno all’aborto. Si tratta di padre Robert Morey, parroco della chiesa di Sant’Antonio a Charleston (South Carolina, Stati Uniti). Nell’ottobre 2019, il presbitero ha seguito le direttive del Codice di Diritto Canonico (can. 915), che danno al sacerdote la prerogativa di negare la Comunione alle persone scomunicate o che optano di vivere in peccato mortale.

Secondo il can. 1398 del Codice di Diritto Canonico, chi pratica o collabora attivamente alla realizzazione di aborti incorre nella scomunica automatica (latae sententiae).

Circa Biden, all’epoca pre-candidato alla presidenza degli Stati Uniti per il Partito Democratico, padre Morey ha affermato in alcune dichiarazioni rilasciate alla Catholic News Agency (CNA) il 28 ottobre 2019:

“Purtroppo domenica scorsa ho dovuto negare la Santa Comunione all’ex vice-presidente Joe Biden. La Santa Comunione significa che siamo una cosa sola con Dio, tra noi e con la Chiesa. Le nostre azioni dovrebbero riflettere questa unità. Qualsiasi personaggio pubblico che difenda l’aborto si pone contro gli insegnamenti della Chiesa, e quindi al di fuori di questa Comunione. Come sacerdote, è mia responsabilità insegnare alle anime affidate alle mie cure, anche nelle situazioni più difficili. Continuerò a pregare per il signor Biden”.



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Sostegno attivo ed esplicito all’aborto

Il sostegno pubblico di Biden all’aborto è attivo ed esplicito. Un caso concreto ricordato dalla rete di agenzie cattolica ACI si riferisce a un evento organizzato dalla principale rete di cliniche abortive al mondo, Planned Parenthood, in cui Biden ha promesso di “eliminare tutti i cambiamenti effettuati da Donald Trump” nel senso di limitare l’aborto negli USA. L’allora pre-candidato alla presidenza aveva anche assunto in quell’occasione l’impegno pubblico ad aumentare i finanziamenti a Planned Parenthood con risorse dei contribuenti nel caso in cui fosse stato eletto Presidente.

Non ha suscitato alcuna sorpresa il fatto che l’organizzazione abbia dichiarato pubblicamente il suo sostegno a Joe Biden nelle elezioni presidenziali del 2020.




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Operato compromettente

L’operato di Planned Parenthood, oltre all’assassinio di milioni di nascituri, include altri episodi allarmanti. Quello più grave è stato un grave scandalo legato al traffico di organi e tessuti dei bambini abortiti, accusa confermata in video nei quali si vedono funzionari e direttori della multinazionale che partecipano ai negoziati.

Un altro caso significativo, avvenuto quest’anno, è stata la denuncia per la quale la rete di cliniche abortive ha ottenuto in modo fraudolento fondi pubblici fondi pubblici che il Governo statunitense stava destinando alle piccole imprese durante l’emergenza della pandemia.

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