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Custodiamo i passi che hanno reso prezioso il viaggio della nostra fede

BRACCIALE, TILE, TINI

Simone Pezzola

Annalisa Teggi | 02/12/20
Accogli e custodisci ciò che ti ha svelato chi sei, è questo il messaggio del bracciale componibile Tile di Maurizio Tini. Quali segni del disegno di Dio ti hanno cambiato? Quali passi preziosi hai fatto finora? 

Il dono più grande che ci ha fatto Dio è la libertà ed è facile immaginarla come una linea retta. Avanti all’infinito. Ma verso dove? E se la vera traiettoria della libertà fosse un cerchio?

Volentieri torna. Con queste parole Dante mi catturò un bel po’ di anni fa. Le usava per dire che l’anima davvero libera non va avanti a caso, ma ritorna. Torna verso la casa che l’aspetta da sempre. L’Avvento è questo cammino paradossale per cui andare avanti è tornare a incontrare Chi ci ha fatti.

Anche un bracciale può raccontare questo viaggio unico, personale, che si svela di giorno in giorno e che è la nostra vita.

Passi e tessere

In Romagna, dove abito, c’è un modo di dire bellissimo per rispondere alla domanda: «Come va?». Se tutto va bene, si risponde: «Ci si va dietro». Infatti di solito le cose si complicano proprio quando ci mettiamo davanti alla realtà. Mettere davanti le nostre misure o progetti fa esplodere il presente. Andar dietro può essere solo misera rassegnazione, oppure può essere un benedetto cammino di scoperta.

Un passo alla volta, un pezzetto alla volta. Ogni storia è unica ed è fatta di tessere diverse. Il mosaico del nostro volto è in fieri e si svela strada facendo.

In inglese la parola tile indica proprio la tessera ed è questo il nome scelto per il bracciale componibile della collezione Rosarium di Maurizio Tini. È un gioiello che parla con la voce di chi lo indossa. È personalizzabile, da impreziosire con i simboli della fede che più segnano la storia di ciascuno.

BRACCIALE TILE, TINI
Maurizio Tini
Bracciale Tile

Da mamma di un figlio che attraversa l’adolescenza, ho subito pensato a lui. A parole non ci si incontra molto e rischio di essere prolissa e poco simpatica. Però vorrei trovare il modo per fargli sapere che proprio ora che comincia a camminare da solo, non lo lascio solo. Le tessere che vorrei mettere nel suo bracciale sono l’ancora della speranza e la custodia di un angelo. E sarà bello scoprire cosa verrà.

Cosa ci metterai tu dopo? Questa domanda può spaventare e può sorprendere. Metaforicamente, immagino che possa togliere le tessere che gli ho donato io e aggiungerne di sue. Non sono preoccupata se ci saranno momenti in cui ci sarà solo il nudo bracciale. L’attesa e il silenzio sono spazi ospitali. Piuttosto mi lascia l’amaro in bocca vedere che la moda copre i giovani di grosse catene e gioielli invadenti.

Questa forma pacchiana di vanità rivela un vuoto nell’anima che, per reazione, ha bisogno di coprirsi di eccesso. C’è dietro l’incubo del non sono niente. Anche indossare è qualcosa di più di un gesto esteriore. Il cerchio semplice e ospitale di un bracciale può essere un dono che parla di un invito: accogli e custodisci i piccoli passi che ti hanno svelato chi sei.

Sei prezioso

Un gioco che adoravo da bambina – e che ora anche mia figlia ripete – era quello di prendere e indossare tutti i gioielli di mia madre. Il gioco dei bambini è sempre una cosa serissima. Quel mescolare orecchini, collane e infilarmi un anello per ogni dito, era l’esagerazione di una domanda che esagerata non è. Valgo?

Affidare questa domanda alle grinfie del mondo è pericoloso. Da una parte rischi che solo la pubblicità di uno shampoo ti consoli. Perché tu vali. Dall’altra rischi che il valore sia mercificato e che prezioso significhi solo «dare un prezzo» alle tue qualità (… cestinando tutto ciò che non è monetizzabile).

Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. (Mt 13, 45-46)

Quando penso al mio incontro con l’esperienza cristiana non c’è immagine migliore che possa descrivere cosa mi è accaduto: mi sono accorta che qualcuno mi aveva cercata come una perla nascosta. Ed è stato questo sguardo paterno a svelarmi che la mia piccola presenza era preziosa. Da sola non sarei mai arrivata a immaginare che qualcuno vendesse tutti i suoi averi per un’anima piccola come la mia. Ma Gesù lo ha fatto.

Per il cristiano è Dio il primo a pronunciare la parola «prezioso», è lui che ci adorna per primo. Sono i suoi occhi che ci trattano da perle, anche quando noi ci trattiamo da fango. Credo che la vera gioia che sentiamo quando regaliamo un gioiello a chi amiamo, o lo riceviamo, sia proprio un’eco pallida della gioia che Dio sente guardandoci.

Ed è uno sguardo che si ricambia. Anche noi siamo custodi delle perle che l’esperienza della fede ci dona. Quali tessere del disegno di Dio ti hanno cambiato? Cosa vuoi custodire? Quali passi preziosi hai fatto finora?

BRACCIALE TILE, MAURIZIO TINI
Simone Pezzola | Simone Pezzola
Bracciale Tile - Maurizio Tini

Il sorriso di Pollicino

Si sa che le fiabe sono racconti che contengono anche elementi tipici dell’incubo. Pollicino mi ha sempre lasciata terrorizzata: abbandonato, le briciole di pane mangiate, il non trovare la via di casa.

Forse per questo Dante mi consolò profondamente quando scoprii i suoi versi sull’anima che volentieri torna. La strada di casa c’è e non sono briciole di pane i segni che ci riportano lì.

In questo periodo in cui cominciamo a pensare ai regali di Natale, e li vorremmo sempre unici e personali e ricchi di significato, il bracciale componibile Tile offre tante possibilità di fare un dono in cui l’apparenza si lega a un messaggio profondo. Si può regalare il solo bracciale, penso all’augurio che un fidanzato e una fidanzata si possono scambiare reciprocamente: ecco la nostra strada insieme, di cosa la riempiremo?

Il bracciale con due o tre charms può essere il regalo di una moglie al proprio marito, per ricordare ciò che li ha uniti nel viaggio insieme.

BRACCIALE TILE, MAURIZIO TINI
Maurizio Tini
Bracciale Tile

Si può regalare anche un solo charm, penso a una nonna che voglia lasciare in compagnia di Maria o di un angelo custode le proprie nipoti piene di tanti braccialetti e bijou.

Le possibilità sono tante quante quelle che può immaginare chi lo sceglie, sentieri unici che custodiscono storie cesellate su ciascuno. La buona notizia che dobbiamo scambiarci è che la realtà è meglio di certe favole. E nella realtà noi siamo il Pollicino che può sorridere, perché non siamo stati abbandonati, anzi siamo attesi. Nostro Padre ha disseminato la via di segni solidi come il metallo e aspetta di incontrarci dietro ogni angolo.