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L’emozionante abbraccio tra un medico e un anziano isolato per Covid

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Go Nakamura / GETTY IMAGES NORTH AMERICA via AFP

Silvia Lucchetti - pubblicato il 02/12/20

La commovente immagine dell’inusuale abbraccio in un reparto di terapia intensiva in Texas fotografa la difficile condizione di pazienti e personale sanitario

Negli Usa, il Paese con il maggior numero di contagi e morti per Covid-19 nel mondo, è diventata virale la foto dell’emozionante abbraccio tra un medico completamente “scafandrato” e un anziano ricoverato in isolamento nel suo reparto.

Texas, reparto di terapia intensiva dello United Memorial Hospital

L’istantanea è stata scattata in Texas, all’interno dello United Memorial Hospital, e coglie il Dott. Joseph Varon, direttore dell’unità di terapia intensiva di quel nosocomio, in un inusuale gesto di affetto nei confronti di uno dei suoi pazienti.

Le foto di medici ed infermieri, oltre i reportage televisivi che li filmavano impegnati nella lotta contro il virus, sono state le immagini più veicolate dai media nella prima ondata della pandemia.

Nei confronti dei sanitari sono stati espressi grandi apprezzamenti e tributati i più alti onori, in quanto percepiti come eroi in trincea mentre combattono contro un nemico invisibile e sconosciuto a difesa di tutti noi.




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Questa seconda ondata dell’epidemia si caratterizza invece per una scarsa enfasi rivolta all’impegno e ai sacrifici che queste persone stanno sostenendo, che va di pari passo con l’assuefazione alle notizie delle centinaia di morti che si registrano quotidianamente.

L’abbraccio tra il medico e l’anziano: dolore e grande umanità

Questa foto pertanto, oltre a immortalare un gesto di grande umanità, riporta prepotentemente l’attenzione sulla dolorosa realtà che pervade le corsie dei nostri ospedali, dove sanitari e pazienti condividono – entrambi in solitudine – durissime esperienze.

Nel caso segnalato da questa foto, secondo quanto riferisce Good Morning America, l’anziano aveva confidato al medico di essere depresso perché oltre all’angoscia per la malattia, era costretto a trascorrere con persone sconosciute il Giorno del Ringraziamento che quest’anno si è celebrato il 26 novembre, festività di origine cristiana in segno di gratitudine verso Dio per il raccolto e quanto ricevuto durante l’anno, ma ormai istituzionalizzata come simbolo dell’identità americana.

Il paziente anziano ricoverato: “voglio stare con mia moglie”

Questo è il racconto del medico alla Cnn:

Mentre ero nell’Unità Covid vedo questo paziente anziano alzarsi dal letto e, cercando di andarsene, piangeva. Mi sono avvicinato e gli ho domandato: perché piangi? Mi ha detto: “voglio stare con mia moglie”. Così l’ho abbracciato. Stava solo piangendo e dopo un po’ si è ripreso e si è fermato. (Fanpage)

Commentando l’episodio il dott. Varon ha riferito come alcuni ricoverati abbiano già tentato di scappare dal reparto perché…

(…) sono così isolati, vogliono andarsene. (Ibidem)

L’isolamento degli anziani in ospedale e nelle Rsa

Il grave problema in tempi di pandemia dell’isolamento degli anziani, specialmente se ricoverati in ospedale o nelle rsa, ha recentemente indotto il Ministro della Sanità Speranza ad istituire una “Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana”, al cui capo è stato nominato Monsignor Vincenzo Paglia per la sua spiccata sensibilità alla tematica.




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Il giorno dell’abbraccio tra il medico e il paziente anziano? “il 252esimo giorno di lavoro consecutivo”

Mentre per quanto riguarda il vissuto dei sanitari è emblematica l’ultima parte dell’intervista rilasciata dal dott. Varon che sottolinea come il giorno in cui è stata scattata la foto era esattamente

il 252esimo giorno di lavoro consecutivo.

E continuando:

Lavoro tutti i giorni e le persone fanno tutto ciò che è sbagliato, vanno nei bar, nei ristoranti, nei centri commerciali, è spazzatura. Le persone non ascoltano e finiscono nella mia unità di terapia intensiva. (Loro) devono sapere che non voglio doverle abbracciare (…) (Fanpage)

Intanto, grazie alla professionalità ed all’umanità di chi lo cura, l’anziano che ha ricevuto l’abbraccio del suo angelo custode sta meglio, ed è in procinto di essere dimesso.

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