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Remo Girone e la fede ritrovata dopo la malattia: pregare è rinascere

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Silvia Lucchetti - pubblicato il 30/11/20
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Il popolarissimo attore racconta il rapporto con il Signore e la devozione alla Vergine Maria. Rivela anche come dopo il tumore desiderò far seguire il matrimonio religioso a quello civile: “abbiamo deciso di unirci in matrimonio davanti a Dio per rendere eterna la nostra unione”.Sull’ultimo numero di Maria con te compare un bell’articolo sul popolare attore Remo Girone che racconta con grande semplicità il rapporto con la fede e la sua devozione alla Vergine.

L’infanzia in Eritrea

Nato ad Asmara in Eritrea il 1 dicembre del 1948 da emigrati italiani che si erano trasferiti nell’allora colonia italiana, a 13 anni rientra nel nostro Paese per iniziare gli studi superiori.

È nel paese africano che inizia la sua educazione religiosa: frequenta l’asilo presso le Suore Comboniane dove rimane fino alla IV elementare, per poi studiare all’Istituto dei fratelli Lasalliani fino alla III media.

Sempre in Eritrea riceve i sacramenti del Battesimo, della Prima Comunione e della Cresima.

Si diploma all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica

Già portato da ragazzo a calcare il palco, dopo l’iniziale tentativo di frequentare la facoltà di Economia e Commercio si iscrive all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica per diplomarsi in recitazione.

Il successo con La Piovra

Attore di teatro molto bravo, diventa famoso nel 1987 grazie al piccolo schermo con lo sceneggiato Rai La Piovra 3, in cui impersona il mafioso Tano Cariddi in lotta senza quartiere con Michele Placido che veste i panni del Commissario Corrado Cattani. E così esplode il successo!

Remo Girone: “ho preferito sentirmi dentro Dio invece che credermi una divinità”

La sua fede vacilla negli anni della maturità in cui si avvicina al buddhismo attratto dalla prospettiva di…

(…) diventare una sorta di Dio vivente. Poi però capii che una religione già ce l’avevo: ho preferito sentirmi dentro Dio invece che credermi una divinità. (Ibidem)

Il tumore lo aiuta a riscoprire la preghiera

È l’arrivo di una grave malattia, un tumore della vescica, ad aiutarlo a riconnettersi con le sue radici religiose. Dopo un delicato intervento chirurgico e la chemioterapia riscopre la forza della preghiera:

In quella drammatica situazione, la preghiera si rivelò di grande conforto per me: da allora prego sempre. (Maria con te)

Remo Girone: pregare è rinascere

L’attore non ha un luogo privilegiato in cui trova più facilità al raccoglimento, prega ovunque, in Chiesa o a casa:

La preghiera per me è come un’eterna rinascita, dopo mi sento leggero, scompaiono i brutti pensieri, le malinconie, le paure. (Ibidem)

La Preghiera del cuore

Remo Girone confida poi a Corrado Occhipinti Confalonieri che oltre al Padre Nostro e all’Ave Maria una orazione a lui molto casa è la Preghiera del cuore:

Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente, abbi pietà di me peccatore.


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Remo Girone e la devozione mariana

Il suo rapporto con la Madre Celeste è improntato a grande semplicità ed immediatezza:

Quando penso a lei mi viene in mente una figura materna, pregarla mi fa sentire meglio, anche se non le chiedo mai nulla. (Maria con te)

Il perché dimostra tutta la fiducia che ripone in Colei che sa già cosa è giusto per noi:

(…) come una madre ci capisce al primo sguardo perché ci conosce da sempre. (Ibidem)

Il pellegrinaggio a Lourdes

C’è un luogo di cui l’attore serba bellissimi ricordi: Lourdes. Quando vi si recò in pellegrinaggio rimase colpito dalla quantità di pellegrini e poi ci fu un incontro importante che avvenne proprio mentre era a pregare nella grotta:

Poi ho pregato nella grotta di Massabielle. Lì ho incontrato un sacerdote di ritorno dalla Palestina, dove era stato fatto prigioniero; il suo racconto mi colpì tantissimo. Questi uomini di fede rischiano ogni giorno il martirio per la loro missione. (Maria con te)

“Abbiamo deciso di unirci in matrimonio davanti a Dio per rendere eterna la nostra unione”

Coniugato civilmente dal 1982 con Victoria Zinny, offre una straordinaria riposta all’intervistatore che gli chiede il motivo per cui poi hanno deciso di sposarsi in chiesa:

A seguito dell’operazione di tumore, ho capito che per legge eravamo sposati, ma dopo la nostra morte non lo saremmo stati. Nel 1996 abbiamo deciso di unirci in matrimonio davanti a Dio per rendere eterna la nostra unione. (Ibidem)

Il rito fu celebrato a Roma nella Chiesa di Santa Maria dei Monti, in cui è venerata l’effigie della Madonna con il Bambino che Papa Gregorio XIII decise di conservare nello stesso luogo dove precedentemente vi era un monastero delle Clarisse distrutto dal terremoto del 1579.

Devozione nata dal racconto di vari testimoni che durante le scosse di quel sisma udirono provenire da quell’edificio una voce femminile che pregava di non fare del male al bambino.

Remo Girone: fu un matrimonio indimenticabile

L’attore ci tiene a sottolineare che:

Fu un matrimonio indimenticabile. Al posto del solito banchetto nuziale, Victoria ed io abbiamo preferito offrire agli amici e agli abitanti del nostro quartiere un semplice rinfresco a base di porchetta d’Ariccia e di vino dei castelli romani. (Maria con te)

Nei panni di Papa Pio XII e San Leonardo Murialdo

E quando gli viene chiesto se, dopo aver impersonato Papa Pio XII e San Leonardo Murialdo, avrebbe piacere ad interpretare ancora il ruolo di un santo risponde con grande sincerità:

Un santo crede profondamente ed imposta la sua vita sulla fede. A volte mi manca questa certezza (…) Sì, è vero. I dubbi fanno parte della natura umana, d’altronde come scrisse Pio II: “Chi più sa, più dubita”. (Ibidem)

Mentre lo leggo mi rimbomba nelle orecchie il suono profondo della sua inconfondibile voce.



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