Non è una questione di fertilità, ma di sguardo: sono disposto a non mettere me stesso al centro e ad aprirmi a una pienezza di vita in cui Dio è presente? Di Antonio e Luisa
Purtroppo, conosciamo le numerose sfide che la famiglia deve affrontare in questo tempo, in cui è «minacciata dai crescenti tentativi da parte di alcuni per ridefinire la stessa istituzione del matrimonio mediante il relativismo, la cultura dell’effimero, una mancanza di apertura alla vita» – Papa Francesco
Cosa significa essere aperti alla vita? Perché gli anticoncezionali solitamente non permettono un’apertura alla vita, mentre i metodi naturali sì? Sono tutte domande lecite. Non solo lecite, sono domande che è giusto porsi. Io e Luisa ce le siamo poste. Io ci ho messo del tempo a comprendere quale fosse la differenza.
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E’ importante accogliere questa differenza non come un obbligo moralistico da subire, ma come una verità che ci costituisce e che ci può aprire alla pienezza dell’amore. L’apertura alla vita ci può rendere felici! Badate bene non ho scritto il numero dei figli, ciò che conta e che fa la differenza è l’atteggiamento e il nostro abbandono a Dio. Ci sono famiglie che non riescono a concepire che hanno però una grande apertura alla vita che possono essere felici e vivere la loro fecondità in tanti altri modi.
Anticoncezionali, ascoltare solo se stessi
Torniamo a Luisa e a me. Ci siamo posti la domanda del perché i metodi naturali fossero altro rispetto agli anticoncezionali. Una risposta ce la siamo data. La nostra relazione stessa ha permesso di diradare la nebbia e di capire. Ho visto chiaramente la grande differenza. Usare gli anticoncezionali significa sostanzialmente fare da soli. Significa escludere Dio dalla nostra relazione e dalla nostra sessualità. Usare i metodi naturali, solitamente, presuppone un desiderio del cuore di non fare tutto da soli ma di rendere partecipe Dio in questo aspetto della nostra vita e del nostro matrimonio. Forse sono stato ancora poco concreto. Cercherò di spiegarmi meglio.
Gli anticoncezionali educano a una mentalità egoistica. Educano a mettere al centro i miei bisogni, le mie emozioni, le mie pulsioni. Non sto escludendo solo Dio. Piano piano escludo dal mio sguardo anche l’altra/o. Ciò che conta è il mio piacere e il mio soddisfacimento. Vale per l’uomo e per la donna. Non voglio fare differenze di genere. Con uno sguardo di questo tipo anche l’apertura alla vita ne resterà inevitabilmente compromessa.
Incomincerò a chiedermi se desidero o meno avere un figlio. Vedete? Lo sguardo è su me stesso non sulla vita nascente. Quindi la fertilità della coppia diventa un problema da risolvere. E’ un problema per chi non vuole figli ed è un problema anche per chi li vuole e non riesce ad averne.
Metodi naturali
I metodi maturali invece?Perché sono diversi? Sono diversi perché mi educano ad aprire il mio orizzonte. Mi aiutano a spostare lo sguardo da me stesso al bene della coppia e dell’altra persona. Sono disposto ad aspettare pur di vivere in pienezza quel gesto tanto bello che è l’amplesso fisico. Le mie emozioni, le mie pulsioni e i miei bisogni sono posti in secondo piano per privilegiare l’autenticità del rapporto.
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Facciamo un bel ripasso sui metodi naturali?
Imparando ad avere questo tipo di sguardo cambierà anche il mio approccio verso l’apertura alla vita e alla procreazione responsabile. Io e Luisa non ci domanderemo più se desideriamo un bambino, come fosse uno strumento a nostro uso e consumo per sentirci felici. Ci chiederemo: siamo pronti ad accogliere una nuova vita e a donargli una casa, affetto, attenzione, amore e una vita dignitosa? Il centro non siamo più noi ma diventa lui, il bambino. La fertilità della coppia diventa così un dono da governare. Un talento che non ci appartiene ma è di Dio, come nella bellissima parabola evangelica dei talenti.
Compreso tutto questo non ho avuto più dubbi ed oggi sono contento di aver scelto per i metodi naturali. Ringrazio Dio di avermi aperto gli occhi e i frutti di questa scelta li posso assaporare ogni giorno. Dopo 18 anni di matrimonio la relazione tra me e Luisa va alla grande perchè l’apertura alla vita fa bene. Fa bene prima di tutto a noi sposi e al nostro matrimonio.
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