Vedo i vuoti del cuore e il motivo per il quale cado spesso nelle compensazioni... e desidero che Dio plachi le mie paure e mi riempia di pace
Sarà un Avvento diverso, lo so, con abbracci e saluti natalizi diversi da quelli di prima, con assenze dolorose, paure più palpabili, dolori riconoscibili e giustificati, e stanchezza dopo tanto tempo di confino e pandemia.
Sarà un Avvento differente, e un Natale molto diverso da altri che ho vissuto. Mi preparo a riconoscere quel Dio che verrà a visitarmi in un altro modo, con altri passi, con un’altra voce.
E aumenterà il mio desiderio del fatto che questo Natale mi cambi davvero dentro. Che plachi le mie paure più nascoste e inconfessabili e mi aiuti a sentire che tutto andrà bene.
Dio vuole che confidi nella Sua promessa. In questo tempo ricordo che la mia vita è nelle mani di Dio, e questo è l’importante.
Non voglio pensare che tutto finisca quando sembra che niente vada bene. In mezzo alla notte brilla una luce. Sento che Dio è al mio fianco, che abbraccia la mia carne.
In attesa della pace
L’Avvento mi parla di qualcosa che deve venire e che devo aspettare. Più che di qualcosa parla di qualcuno, di una persona che può cambiare la mia vita per sempre, se glielo lascio fare.
L’Avvento mi invita a desiderare quello che non ho ancora. Guardo il vuoto della mia vita, la sua incoerenza, e prendo coscienza di tutto quello che ancora mi manca per essere felice.
Vedo i vuoti del cuore e il motivo per il quale cado spesso nelle compensazioni. Ho un grande vuoto nel cuore.
Sono carenze della mia storia, della mia famiglia. Dentro di me è cresciuta l’insicurezza, e cerco sicurezze esteriori che compensino la mia mancanza di stabilità.
Nutro risentimenti per le ferite del passato. È la mia necessità di essere amato. E desidero allora che Dio compensi tutto, che mi riempia di pace e plachi le mie paure.
L’Avvento come opportunità
Questa realtà del mio cuore ferito mi esorta a chiedere a Dio di compiere un miracolo con me. Desidero un cambiamento nella mia vita che forse ancora non vedo.
Cerco una resurrezione dalla morte in cui mi sento a mio agio senza capire nulla. L’Avvento è un’opportunità che mi viene offerta per sperimentare un cambiamento che ancora non arriva.
È l’opportunità che ho per cominciare un nuovo cammino, una nuova tappa, e navigare in un nuovo oceano che si delinea davanti ai miei occhi.