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12 personaggi storici che hanno letto “L’Imitazione di Cristo”

THOMAS A KEMPIS IMITATION OF CHRIST

Public Domain

John Burger - pubblicato il 30/11/20

Una lista piuttosto sorprendente di personaggi noti che si sono rivolti al classico di Tommaso da Kempis

Con l’inizio dell’Avvento, i cristiani di tutto il mondo stanno iniziando i preparativi per la grande festa del Natale, la Natività di Gesù.

Molti stanno sicuramente anticipando lo spirito gioioso delle feste, e mentre il mondo si avvicina al primo anniversario dello scoppio dell’infezione virale a Wuhan, in Cina, da cui si è scatenata una devastante pandemia, quello spirito festoso è più gradito che mai.

L’Avvento è anche un periodo di preparazione spirituale che molti cristiani praticano in modo più ascetico, a somiglianza del periodo della Quaresima. La preghiera, il digiuno e l’elemosina sono gli elementi fondamentali di una disciplina di questo tipo, ma spesso sono accompagnati dalle letture spirituali.

Un classico spirituale che ha guidato i cristiani per secoli è L’Imitazione di Cristo, del monaco del XV secolo Tommaso da Kempis. Una nuova traduzione di quest’opera, realizzata da padre John-Julian, fondatore di un ordine contemplativo episcopaliano, è stata pubblicata nel 2012 da Paraclete Press. Si tratta di un tomo voluminoso, per via delle tante note che spiegano molti aspetti del testo.

Dopo aver letto il libro, i lettori potrebbero rimanere piacevolmente sorpresi da un riassunto di due pagine in cui figurano le tante persone che nel corso della storia hanno letto L’Imitazione di Cristo o ne sono state influenzate.

Eccone qualcuna:

Sant’Ignazio di Loyola, che lesse il testo durante la sua convalescenza nel 1521 e fondò poi la Compagnia di Gesù.

San Tommaso Moro, che lesse L’Imitazione di Cristo nella Torre di Londra in attesa della sua esecuzione.

Santa Teresa d’Avila, che esortò le priore a rendere l’opera disponibile ai membri di ogni convento.

John Newton, capitano di una nave di schiavi che lesse l’opera prima di una tempesta fatale in mare nel 1681, poi convertendosi. Newton scrisse anche l’inno Amazing Grace.

Jean-Jacques Rousseau. Qualcuno che faceva shopping vicino al Louvre nel 1827 ha trovato una copia de L’Imitazione di Cristo con scritto su un foglio volante “J.J. Rousseau”. È stato verificato che la scritta era proprio opera di Rousseau, e l’acquirente ha poi scoperto una lettera in cui il filosofo chiedeva a un amico di inviargli una copia del libro di Kempis.


CHRIST PANTOCRATOR

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John Wesley. Il fondatore del Metodismo ha affermato che L’Imitazione di Cristo è stato il miglior riassunto della vita cristiana che avesse mai letto.

Vincent Van Gogh. L’artista olandese è stato influenzato profondamente da L’Imitazione di Cristo, di cui ha scritto in ben otto lettere al fratello Theo.

Oscar Wilde. “Ora vado a dormire dopo aver letto un libro di Tommaso da Kempis”, scrisse Wilde. “Penso che un mezz’ora quotidiana di svisceramento dell’uomo interiore sia ottima per condurre alla santità”.

James Joyce. Nel 1897, il romanziere irlandese acquistò una copia de L’Imitazione di Cristo, “ultimo segno del suo fervore religioso giovanile”.

Dietrich Bonhoeffer. Il pastore luterano e dissidente antinazista seguì un corso su L’Imitazione di Cristo all’Università di Berlino nell’anno accademico 1935-1936. Nel 1945, aveva il testo nella sua cella la notte prima che i nazisti lo giustiziassero.

Dag Hammarskjold. Il giorno in cui venne eletto Segretario Generale delle Nazioni Unite, il diplomatico svedese citò il libro nel suo diario: “Non io, ma Dio in me… Io sono il bicchiere. La bevanda è di Dio. E Dio è Colui che è assetato”. L’Imitazione di Cristo fu l’unico libro ritrovato nella sua valigia quando il suo aereo si schiantò nello Zambia nel 1961.

Bill Clinton. Durante l’impeachment dell’ex Presidente statunitense, “per trovare sollievo” si rivolse “alla Bibbia, a L’Imitazione di Cristo di Tommaso da Kempis e alle Meditazioni di Marco Aurelio”.

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