separateurCreated with Sketch.

Come imitare il cammino d’infanzia spirituale di Santa Teresina

TERESA Z LISIEUX, CAVALIER
whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Catholic Link - pubblicato il 28/11/20
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

di Silvana Ramos

Avrete sicuramente sentito parlare di Santa Teresina del Bambin Gesù e del suo cammino di infanzia spirituale, un cammino che consiste nell’assumere l’atteggiamento dei bambini e nel lasciarsi guidare nella vita abbandonati tra le braccia del Padre.

Diventare bambini di fronte a Dio, affidare la nostra esistenza a Lui, è un cammino esigente. Seguirlo risponde a una chiamata che dobbiamo discernere.

È uno splendido mezzo che abbiamo a disposizione per percorrere la via della santità, e costituisce l’eredità d’amore di questa santa nei confronti di Dio, la sua missione.

“Sento che la mia missione sta per cominciare: la mia missione di far amare il Signore come io l’amo, e dare alle anime la mia piccola via”, disse. “Sì, voglio passare il mio cielo a fare del bene sulla terra. Ciò non è impossibile: nel seno stesso della visione beatifica gli Angeli vegliano su di noi”.

“Ma quando l’Angelo avrà detto: ‘Il tempo non è più!’, allora mi riposerò, potrò gioire, perché il numero degli eletti sarà completo”.

Diamo un’occhiata a questo cammino spirituale.

1. Piccolezza e debolezza

“Mamma, non posso. Sono piccolo”. Quante volte lo abbiamo sentito dire dai nostri figli! Senza volerlo, siamo testimoni di una pedagogia che ci mostra cosa significa sapersi piccoli e deboli, bisognosi dei genitori.

Questa piccolezza e debolezza è quella di cui ci parla la santa, e costituisce un vero cammino di umiltà. Come un bambino piccolo stupito da un mondo enorme davanti al quale si sente quasi insignificante.

Bisognosi della grandezza e del sostegno di Colui che ci ha donato l’esistenza. Una piccolezza che non affligge, ma si rallegra nella cura del Padre.

“Non mi affliggo – diceva – vedendo che sono la debolezza stessa, al contrario, in essa mi glorifico e mi aspetto giorno per giorno di scoprire in me nuove imperfezioni. Lo confesso: queste luci su di me non mi fanno meno bene di quanto ne farebbero se fossero luci sulla fede”.

2. Povertà

Come i bambini che in casa dei genitori sanno di non possedere niente, ma che comunque hanno tutto perché basta loro l’amore provvidente dei genitori. Quella consapevolezza di sapersi senza niente.

Di non possedere niente di proprio, di capire che tutto nella nostra vita è un dono gratuito dato da Dio. Santa Teresina ci chiama a questa povertà di bambini.

Sapendosi poveri, potersi aspettare tutto dal Padre. Poter vivere senza attaccamenti, dimenticando anche se stessi. Senza essere legati alle cose materiali, perché non si ha nulla, e poter così corrispondere pienamente ai mandati di Dio.

Essere come bambini che vivono nel momento presente e che non hanno bisogno di altro che della presenza vigilante del Padre che garantisce la propria vita e la propria sicurezza.

“Ho notato molte volte”, scriveva la santa, “Ho notato molte volte che Gesù non vuole darmi provviste, mi nutre ad ogni istante con un cibo freschissimo, lo trovo in me senza sapere in che modo è presente.

Credo semplicemente che sia Gesù stesso nascosto nel fondo del mio povero cuore a operare in me in modo misterioso e a ispirarmi tutto ciò che vuole che faccia nel momento presente”.

3. Fiducia in Dio

Santa Teresina ci insegnava che l’amore di Dio, la Sua misericordia e la Sua giustizia, erano le basi della piena fiducia, come il bambino che trova tutto nell’amore della madre e nella cura del padre.

Che avendo potuto commettere il più grande degli errori troverà sempre perdono, consolazione e protezione. Di fronte a qualsiasi fallimento, troverà la mano che lo risolleverà e gli indicherà il cammino.

Di fronte al timore e alla desolazione comprenderà che il Padre è presente, anche se non lo possiamo vedere, e verrà in nostro aiuto al momento indicato. E che la Sua presenza, anche se non è sensibile, è reale.

Dio comprende la nostra disperazione e la nostra tristezza, e nella pazienza dell’attesa forgia la nostra anima per aspettare con fiducia l’incontro dell’amore.

“Si ottiene da Dio tutto quanto ci si aspetta da Lui”.

4. L’amore

Senza l’amore dei genitori la vita del figlio non esiste. Senza quella sovrabbondanza dell’amore di Dio, noi, piccole creature, non saremmo mai esistite. Conoscere quell’amore ci fa capire che quando lo rifiutiamo potremmo perderci per sempre.

Santa Teresina ci insegna che tutto inizia nell’amore e tutto termina nell’amore, e che “quando si ama non si calcola”. L’amore dà tutto e non tiene niente per sé.

Soffrire per amore, gioire per amore e fare tutto per amore. Ogni piccola rinuncia, ogni piccolo sacrificio quotidiano nutre il cammino d’amore verso Dio. Non sono richieste grandi azioni eroiche, basta il cammino di rinuncia quotidiana.

Questo amore di cui parla Santa Teresina è un amore che arriva all’estremo di prendere su di sé il peso delle mancanze altrui fino a donare la vita stessa. Chi potrebbe donarsi per amore a un altro fino a dare la vita? Cristo, e a immagine Sua e con l’aiuto della grazia di Dio forse noi.

La scena di quei bambini piccoli, fratelli molto amati. L’errore di uno può portare alla punizione dell’altro. Quanto è bello vedere che uno si prende la colpa per entrambi: “Sono stato io, mamma, lei è molto piccola. La colpa è tutta mia”.

Nelle parole innocenti di due fratellini vediamo un’impronta, quel seme di grandezza alimentato dall’amore che può arrivare alla pienezza della dedizione.

“All’ora della mia morte, quando vedrò Dio così buono che vorrà colmarmi di tenerezze per tutta l’eternità e che io non potrò mai provargli la mia con i sacrifici, mi sarà impossibile da sopportare se non avrò fatto sulla Terra tutto ciò che potevo per compiacerlo”. (Spirito di Santa Teresina).

5. Il santo abbandono

Il santo abbandono, superiore alla fiducia, è donarsi all’azione divina. Lasciare la gestione assoluta della nostra esistenza alle mani di Dio.

Tutte queste grandi virtù sono impossibili da raggiungere semplicemente per merito nostro. Abbandonarsi all’azione di Dio, liberamente, volontariamente e per amore. Per raggiungere la grandezza abbiamo bisogno che la grandezza stessa prenda il controllo assoluto della nostra vita.

Per seguire la via della santità, nel grande, nel piccolo e nel quotidiano, è assolutamente necessaria la grazia di Dio. Lì conduce il fatto di sentirsi piccoli, poveri, deboli, umili, fiduciosi e amanti di Colui che dà tutto.

“Il totale abbandono, questa è la mia unica legge. Riposare sul Suo cuore, molto vicino al Suo volto. Questo è il mio cielo!”

6. Lo zelo

Amore intenso che consuma. Amore profondo per Dio che si trasforma in fiamme che sublimano la propria anima che non può più vivere senza ardere nell’amore divino. È quello zelo che ha a che vedere con la cura, con il non poter vivere senza amare e senza farlo ogni volta di più e meglio.

Lungi dallo zelo che ci consuma perché abbiamo bisogno di governare e possedere colui che diciamo di amare. Lo zelo libera, è un amore disinteressato, reverente, fedele, che non si aspetta nulla, dona tutto, si propaga e si “contagia” di quel fuoco per poter consumare tutto.

Quello zelo che ci parla del “gusto” di stare con Dio. Di quei bambini che gridano agli amici “Venite qui, che si sta bene”. Santa Teresina ci lascia in quello zelo il compito di conquistare anime per Cristo.

“Nel cuore della Chiesa, Madre mia, io sarò l’amore… I miei fratelli lavorano per me, e io, povera bambina, resto accanto al trono reale: amo per chi combatte” (Storia di un’Anima, cap. XI).

7. La semplicità

La semplicità di un bambino si misura in base alla sua autenticità, all’essere se stesso, senza timore di presentarsi con tanto o con poco. È una cosa così bella, così attraente, per la purezza della sua presentazione… Quella semplicità sincera che non mette in discussione ma semplicemente ama.

“Non ho il coraggio per mettermi a cercare belle preghiere nei libri”, diceva. “Non sapendo quali scegliere, faccio come i bambini che non sanno leggere: dico semplicemente a Dio quello che voglio dirgli, e Lui mi capisce sempre”.

Non è meraviglioso il cammino che ci propone Santa Teresina? Chiediamo a Dio di donarci la grazia di essere bambini. Santa Teresina del Bambin Gesù, prega per noi!

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.