Più volte le fucilate sono andate a vuoto. Così San Giacomo Ilario Barbal Cosan è stato freddato dal capo dei miliziani dopo essere stato protetto dagli angeli
Il legame tra gli angeli e il martirio di uomini e donne morti in fama di santità. Il martirio – testimonianza resa a Cristo in una morte liberamente consentita – è il modo più elevato attraverso il quale un uomo può glorificare Dio.
Secondo una tradizione risalente agli inizi stessi della Chiesa, il cristiano vede un rapporto tra il martirio e la Passione di Cristo, e attraverso la comunione al suo sacrificio, la forma più compiuta della santità. Il martirio, cioè, incorpora colui che lo subisce all’atto salvifico di Cristo, egli lo rende con Lui co-redentore.
Gli angeli e i martiri
E se, come scrive giustamente Andrea Riccardi, “questo rapporto violento tra la morte violenta dei testimoni della fede e la passione di Gesù conduce i cristiani (…) ad interrogarsi sulle loro responsabilità davanti al male ed alla violenza”, non potrebbe far dimenticare né anche relegare in secondo piano la dimensione verticale, soprannaturale, del martirio.
Questa è anch’essa e prima di tutto una testimonianza resa alla resurrezione di Cristo Salvatore. Che è stato vittorioso del peccato e della morte, ed annunciatrice del dono della vita eterna fatta da Dio a tutti gli uomini. E’ questa vita che gli angeli hanno per missione di proteggere e di accompagnare, ai nostri giorni come una volta nei primi secoli della Chiesa, perché il martirio è di tutti i tempi e di tutti i paesi.