Il governatore di New York aveva imposto limiti per combattere il Covid-19. I giudici si sono espressi con un voto di 5 a 4. Decisiva Amy Coney Barrett, nominata da Trump poco prima delle elezioniCon 5 voti a favore e 4 contrari, la Corte Suprema degli Stati Uniti si è espressa contro le restrizioni alle funzioni religiose decretate dal governatore di New York, Andrew Cuomo, per combattere l’epidemia di Covid.
La “prima volta” di Amy Coney Barrett
E’ la prima decisione presa dalla Corte nella quale è decisivo il voto del nuovo giudice, Amy Coney Barrett, scelta dal presidente uscente Donald Trump per sostituire Ruth Bader Ginsburg, morta a settembre.
La pronuncia della Corte è arrivata a seguito di una denuncia della diocesi cattolica di Brooklyn e in due sinagoghe, insieme a un’organizzazione ultra-ortodossa e due persone.
La decisione odierna è opposta a quella presa dalla stessa Corte Suprema sul medesimo tema durante l’estate, in casi riguardanti California e Nevada: allora i giudici avevano votato 5 a 4 a sostegno delle restrizioni imposte dai governatori alle funzioni religiose per cercare di contenere l’epidemia di Covid. Ma con l’arrivo di Coney Barrett, l’equilibrio si è spostato nettamente a favore dei conservatori.
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Il primo emendamento
Nel caso di New York, i giudici hanno sostenuto che l’ordinanza di Cuomo viola il primo emendamento che protegge la libertà di esercitare il credo religioso.
Neil M. Gorsuch, giudice associato della Corte Suprema, è arrivato ad accusare il governatore di New York di aver avuto un atteggiamento più favorevole nei confronti delle attività laiche rispetto a quelle religiose.
L’ordinanza anti-Covid prevedeva che nelle zone rosse, dove il rischio è molto alto, alle funzioni religiose fossero consentite al massimo 10 persone; nelle zone arancioni, il limite era di 25.