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Cosa spinge la vedova povera a donare tutti ciò che ha per vivere?

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LightRocket via Getty Images

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 23/11/20

La fiducia totale in Dio. Il suo gesto sembra dichiarare: “Dio provvederà a me”.

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».(Lc 21,1-4)

Il brano del Vangelo di oggi rappresenta il testamento plastico che Gesù lascia ai suoi discepoli. Ed è proprio una povera vedova ad essere additata come l’esempio più alto del suo insegnamento:

Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro. Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli e disse: «In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti. Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere».

All’epoca di Gesù, davanti al tesoro, in un luogo accessibile a tutti, c’erano tredici casse per le offerte. Un sacerdote controllava il valore delle monete, e dichiarava ad alta voce l’entità e l’intenzione dell’offerta, gettandola nella cassa corrispondente.

Solo nella tredicesima si gettavano le offerte spontanee e senza intenzione. Non è difficile immaginare come questo modo di fare favorisse una sorta di gara ad essere visti, a ostentare l’elemosina al tempio. È un po’ come appendere denaro sulla statua che passa in processione. Non c’è niente di più antievangelico di una simile ostentazione.

Tanto è vero che Gesù la stigmatizza come non degna di essere vista. La discrezione, il nascondimento e la totalità di questa donna rappresentano invece la grande lezione che Gesù vuole impartire ai suoi discepoli, e anche a noi.

Si vale non perché si è visti, ma perché si ha il coraggio di fidarsi e di affidarsi a Dio totalmente. Questa donna è una vedova, ciò significa che nessuno la aiuta a mantenersi perché suo marito non c’è più. Eppure gli unici spiccioli che ha non li conserva gelosamente ma li dona con una convinzione ammirevole.

Quel gesto sembra dichiarare: “Dio provvederà a me”. Molte volte ho sentito anziani ripetere “siamo nelle mani di Dio”. Se crescessimo in questa consapevolezza incarneremmo fino in fondo tutto l’insegnamento di Gesù. Egli infatti si manifesta soprattutto a coloro che in Lui confidano e si affidano.
Luca 21,1-4

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