Aleteia logoAleteia logoAleteia
venerdì 29 Marzo |
Aleteia logo
Storie
separateurCreated with Sketch.

Lewis Hamilton: “Ho una relazione stretta con Dio”

533140857BS00001_IWC_Gala_D

DR / IWC

Lewis Hamilton.

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 20/11/20

Il campione del mondo di Formula 1, cattolico fervente, dice di pregare più volte durante il giorno. Porta sempre con sé il crocifisso e si è fatto un tatuaggio su Dio

Lewis Hamilton è un cattolico fervente ed è orgoglioso di esserlo. La religiosità del campione di Formula 1 è ben visibile quando prega prima della gara con l’inseparabile catenina col crocifisso o il tatuaggio con la scritta “Dio è amore” sul collo.

Un campione cattolico che prega e ringrazia Dio

«Sono cattolico, sono un uomo di fede e prego più volte al giorno – ha spiegato Lewis Hamilton – quando mi sveglio, quando vado a letto e prima di ogni pasto. Ho una relazione stretta con Dio, lo ringrazio, chiedo aiuto per gli amici in difficoltà. E domando appoggio per me stesso quando lo stress diventa troppo forte».

LEWI HAMILTON
FLORENT GOODEN I DPPI Media I DPPI
HAMILTON Lewis (gbr) Mercedes W08 Hybrid EQ Power+ team Mercedes GP, ambiance portrait during the 2017 Formula One World Championship, Singapore Grand Prix from September 14 to 17 in Singapour - Photo Florent Gooden / DPPI

In Vaticano per incontrare il Papa

Colpisce certo in un uomo abituato a sfidare la vita a 300 e passa chilometri all’ora: «Tutto può succedere ogni giorno ma sento che Dio ha la sua mano su di me» (Avvenire, 19 novembre).

Nel 2014, il campione di Formula 1, si è recato in Vaticano per conoscere personalmente papa Francesco accompagnato dalla sua fidanzata di allora, la cantante Nicole Scherzinger (Aleteia, 28 luglio 2016).




Leggi anche:
Ricordando Kobe Bryant, formato e salvato dalla sua fede cattolica

La difficile infanzia di Lewis Hamilton

La fede del cattolico Lewis Hamilton è nata e maturata in una famiglia non agiata. Il campione di Formula 1 ha definito una baraccopoli il luogo in cui è nato il 7 gennaio del 1985 a Stevenage in Inghilterra. Un’infanzia tutt’altro che semplice: «A 4 o 5 anni ho subito il bullismo dei compagni di scuola… È stato papà che mi ha insegnato fin da quando avevo 6–7 anni a non mollare mai». Al padre riconosce il merito di tutta la sua carriera.

Quel bambino che a scuola faticava, anche perché dislessico, ha raccolto la sfida di chi diceva che non ce l’avrebbe mai fatta, togliendosi una soddisfazione dopo l’altra.

hamilton.png
L'incontro tra Papa Francesco e Hamilton nel 2014.

Contro bullismo e razzismo

E si capisce perché oggi sia diventato un paladino contro il bullismo («È una cosa terribile, un comportamento da codardi, chi lo subisce deve chiedere aiuto e la gente che assiste deve intervenire») o il razzismo, a cominciare dal suo mondo visto, che è ancora uno dei pochi piloti neri («Solo adesso comincio a vedere bambini di razze diverse che corrono in auto ed è un cambiamento importante»).


ATHLETES

Leggi anche:
15 campioni dello sport ispirati dalla loro fede cattolica

La paralisi del fratello

Sempre in famiglia, l’intesa con Dio del cattolico fervente Lewis Hamilton affonda le radici nel periodo vissuto accanto al fratello Nicolas, figlio del padre e della sua seconda moglie. Nicolas era affetto da una paralisi cerebrale dovuta a una nascita prematura. A lungo costretto su una sedia a rotelle, grazie a una rieducazione motoria oggi Nicolas a 28 anni è un pilota professionista. Lewis gli è stato accanto in gran parte del suo percorso.

Una vita da campione… con Dio nel cuore!

Ecco allora che questi fatti scoprono un uomo che va bene oltre i freddi numeri dei suoi record, che lo hanno visto vincere 94 Gran premi, 97 pole position, e 7 titoli mondiali. Lewis Hamilton è un uomo di Dio, un uomo che con sacrificio è riuscito ad emergere. E che ora si gode la sua vita da campione in compagnia della famiglia e di colui a cui si affida ogni giorno: il Signore.




Leggi anche:
10 atleti religiosi che non nascondono la propria fede

Tags:
diofede
Top 10
See More