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I 7 doni dello Spirito Santo rispondono a 7 necessità dei nostri adolescenti

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Philippe Lissac | Godong

Tom Hoopes - pubblicato il 20/11/20

La Terza Persona della Santissima Trinità è l'aiuto perfetto per crescere

Grazie, Signore, per la Cresima.

Ho visto molti adolescenti crescere lentamente e lasciare la mia casa per iniziare la propria vita. Ciascuno di loro voleva accelerare quel processo, affrettarsi a diventare quello che sarebbe stato. I sette doni dello Spirito Santo, effusi nel Battesimo e rafforzati nella Confermazione, danno esattamente quello che cercano per diventare adulti.

In primo luogo, gli adolescenti vogliono competenza – la capacità di navigare nel mondo per conto loro. È la Sapienza.

Soprattutto in periodo elettorale, vediamo la spinta che hanno gli adolescenti ad essere parte del mondo degli adulti, e le limitazioni che li tengono da una parte. Vogliono guardare film per adulti, usare un linguaggio adulto e commentare le questioni importanti, ma non sono pronti.

Se pregano per questo, Dio dà loro ciò che vogliono in Sapienza. Questo dono li aiuta a vedere il mondo creato dalla prospettiva divina, muovendo il loro cuore verso questo obiettivo.

Ne hanno bisogno come dono di Dio (come tutti noi), perché il mondo spesso sostituisce la sapienza con le delusioni. La voglia degli adolescenti di cogliere tutto li rende inclini alle ideologie, alle soluzioni facili. La sapienza corregge tutto questo.

In secondo luogo, i giovani vogliono entrare nelle conversazioni e nelle questioni del mondo degli adulti. Questo richiede Intelletto.

“Quando sei giovane tutti pensano che tu non sappia nulla”, canta Taylor Swift nel suo nuovo brano Cardigan. I giovani vogliono capire come va il mondo, ed essere presi sul serio.

Vogliono Intelletto, che fa capire loro le cose più elevate e mette a nudo le cose che prima ci erano nascoste, soprattutto le verità spirituali che àncorano la nostra mente a Dio.

“Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Da quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino”, diceva San Paolo sulla sua maturazione spirituale. L’obiettivo ultimo è un indizio di quello che cercano i nostri adolescenti: “Conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto”.

In terzo luogo, i giovani vogliono l’autenticità essendo simultaneamente non autentici. Hanno bisogno della Scienza.

Gli adolescenti vivono in un paradosso in cui hanno una repulsione per ciò che è falso, e allo stesso tempo indossano maschere di scontrosità o superficialità per nascondere il loro vero io ed evitare di essere feriti dalla vita.

Quello che vogliono davvero è la Scienza. È un dono dello Spirito Santo che ci aiuta a condividere il giudizio divino sul mondo, su noi stessi e sugli altri.

Gli adolescenti (e anche tutti noi) tendono a oscillare tra il ritenersi fantastici e il pensare di essere terribili. La Scienza corregge il loro orgoglio ricordando loro che sono meri servitori nella vigna del Signore, e corregge la tendenza a buttarsi giù, ricordando loro che sono fatti a immagine e somiglianza di Dio.




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In quarto luogo, i giovani vogliono cambiare il mondo, e sono ansiosi di sapere come. Il Consiglio glielo dice.

Gli adolescenti hanno una fame e una sete naturale di giustizia. Si infuriano per il razzismo, il sessismo e le ingiustizie, e vogliono cambiarli. Dovremmo farlo anche noi.

Quello di cui hanno bisogno in primo luogo è però il Consiglio, il dono dello Spirito Santo che dà chiarezza morale e modella e dà un obiettivo al loro sogno di fare cose grandi.

Il Consiglio li aiuta a vedere chiaramente dove risiede davvero l’ingiustizia e a non accontentarsi di contraffazioni come virtue signaling, attivismo, faziosità e sentimentalismo.

In quinto luogo, i giovani vogliono autonomia. Vogliono controllare la propria vita. Hanno bisogno di Fortezza.

I giovani sono stanchi di sentirsi dire sempre cosa fare e come agire, ma allo stesso tempo continuano a trovarsi in situazioni in cui hanno bisogno di essere salvati dai genitori. I due fenomeni creano un circolo vizioso di troppa indipendenza seguita da troppa dipendenza.

Quello che vogliono è il dono della Fortezza, il coraggio basato su Dio. La Fortezza aiuta a evitare la falsa fiducia in se stessi e la sostituisce con il dominio di se stessi che deriva dal fatto di sapere di avere Dio dietro di sé.

Sesto: i giovani desiderano un’appartenenza. Vogliono trovare una casa. È la Pietà.

La forte spinta degli adolescenti ad appartenere a un gruppo può portarli a situazioni sbagliate – clichés, dipendenza dai social media, bande… -, ma anche a situazioni positive come squadre sportive, club e gruppi giovanili.

Il luogo migliore a cui può portare è la Pietà. Papa Francesco ha affermato che la Pietà non è una dimostrazione esteriore, ma la nostra appartenenza a Dio, il nostro profondo legame con Lui, un rapporto che dà significato a tutta la nostra vita e che ci mantiene risoluti in comunione con Lui anche nei momenti più difficili e tribolati, che ci fa volgere al Padre come Suoi figli e al Suo popolo come a fratelli e sorelle.

Settimo: i giovani vogliono conoscere i propri limiti. Hanno bisogno del Timor di Dio.

Quest’ultimo punto non è ovvio come gli altri, ma è vero. Date ai giovani carta bianca e saranno insoddisfatti e infelici. Date loro regole chiare, non difficili da seguire ma ferme, e prospereranno.

Questo è desiderio del Timor di Dio, dimostrazione di reverenza e rispetto per Dio e comprensione dei confini che la Sua Signoria pone nella vita.

Ci aiuta a vedere che Dio non è un tiranno che ci ingabbia, ma un protettore la cui legge ci aiuta a prosperare e merita il nostro rispetto.




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