Questa estate, con le parrocchie di san Paolo e san Francesco Saverio, Antonio ed io, insieme ad Anna, Lucy e Giuseppe, abbiamo proposto a 15 studenti delle medie e delle superiori una convivenza di tre giorni appena fuori Taipei. A tema, una domanda: «Vi interessa essere felici?».
Fantasmi e beati
La prima tappa era Sanxin, sulla costa est, dove si trova un centro per disabili fondato dai padri Camilliani. Padre Giuseppe Didonè, missionario a Taiwan da cinquantacinque anni (è arrivato quando ne aveva 25 e adesso ne ha 80) ci ha fatto una splendida accoglienza. Dopo pranzo, siamo andati a giocare sulla spiaggia e a fare un bagno al mare. I taiwanesi non amano il mare: da poco è iniziato il mese dei fantasmi e le persone non fanno il bagno perché temono che questi possano trascinarli sottacqua.
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La giovinezza della santità
Alcuni genitori, sapendo che saremmo andati al mare erano preoccupati per i loro figli, anch’io, più che dei fantasmi, però, ero preoccupato che ai ragazzi non succedesse niente di male, perché comunque l’oceano è sempre pericoloso. E guarda un po’, è successo che uno di loro, appena entrato, ha perso gli occhiali tra le onde. Che un fantasma ne avesse bisogno?
Dopo cena abbiamo raggiunto la chiesa di Shiding, sulle montagne appena fuori Taipei. Lì abbiamo cantato e proiettato un video sulla vita di Carlo Acutis, un ragazzo morto a quindici anni, e proclamato beato il 10 ottobre. Attraverso la sua storia, volevamo dire ai ragazzi che la santità, cioè essere amici di Gesù, nella Chiesa, è il modo per rispondere alla domanda posta all’inizio «Vuoi essere felice?». Una strada per tutti, anche per loro.
Camminare insieme
Il secondo giorno siamo andati a fare una passeggiata fino a un lago artificiale: da un punto panoramico, si vedono le colline verdi che si rispecchiano nell’acqua e prendono la forma di un coccodrillo. La breve passeggiata è stata faticosa per loro: sono ragazzi molto pigri e poco abituati allo sport. Ma noi insistiamo a portarli in montagna perché siamo stati educati al gusto delle camminate in montagna e alla bellezza di fare fatica insieme, per arrivare a una meta comune, perché è una bella metafora della vita.