La perdita dell’investimento immobiliare inglese è stata compensata dal fondo di riserva del Vaticano, non dalle offerte dei fedeli. «Il nostro compito non è fare profitti», dice il presidente dell’Apsa
Monsignor Nunzio Galantino chiarisce: le offerte dei fedeli non sono mai servite a compensare lo spericolato investimento del palazzo acquistato dal Vaticano a Londra. Operazione condotta dal broker Giuanluigi Torzi, arrestato lo scorso giugno.
“Non siamo un’azienda”
«Le perdite dell’investimento di Londra sono state sopportate dal fondo di riserva e non dall’Obolo di San Pietro o da quello a disposizione del Santo Padre», dice Galantino, presidente dell’Apsa (Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica). Lo spiega in un’intervista esclusiva che Famiglia Cristiana pubblica nel numero dal 19 novembre in edicola.