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Quando la Chiesa diventa mediatore tra proprietario a inquilino

casa in affitto

Shutterstock | Esteban Martinena Guerrer

Alvaro Real - pubblicato il 17/11/20

Un'originale iniziativa a Vitoria (Spagna) per cercare di far sì che nessuno resti senza casa

XVII secolo. Parigi soffre per una grande carestia, e molti abitanti vivono in strada. San Vincenzo de’ Paoli, fondatore delle Figlie della Carità, ritiene sia necessario agire, e cede un terreno su cui vengono costruite 13 case per ospitare queste persone.

L’emergenza abitativa continua

Nel XXI secolo in molti luoghi si ripropone la stessa problematica. Molte persone non hanno una casa, e la diocesi della città spagnola di Vitoria ha avviato uno dei più grandi progetti per far sì che le persone in una condizione di esclusione abbiano accesso a un alloggio adeguato.

Il progetto ricorda San Vincenzo de’ Paoli (SVP) e le sue 13 case: SVP13 ha come obiettivo le persone rifiutate nel mercato immobiliare ordinario, ad esempio quelle con una situazione amministrativa irregolare come i migranti, o famiglie che non hanno garanzie sufficienti o problemi personali. In questa situazione, molte persone vivono in strada, svolgendo lavori irregolari o finendo alla mercé delle mafie.

Il vescovado di Vitoria vuole lavorare per cercare e gestire abitazioni private fungendo da mediatore per affittarle, e sostenere chi vi andrà ad abitare pagando l’affitto e gestendo le assicurazioni, i rapporti con i vicini, ecc.., aiutando anche nell’orientamento socio-educativo degli interessati.

13 famiglie e 13 case vuote

L’iniziativa, che conta sul sostegno delle istituzioni locali, è stata presentata con le prime 13 famiglie e le prime 13 case vuote. La diocesi di Vitoria funge da mediatore tra proprietario e affittuario, assicura che si paghi puntualmente l’affitto e risponde per qualsiasi evenienza.

Durante la presentazione, Fidel Molina, responsabile del progetto, ha denunciato che “è ingiusto che per il fatto di venire da fuori molte persone siano automaticamente escluse, senza un tetto sotto il quale realizzare il proprio progetto di vita, e per questo abbiamo deciso di agire per risolvere questa situazione”.

Per Molina, è un’incoerenza che a Vitoria “ci siano tante abitazioni vuote e allo stesso tempo tante persone che non possono affittare un appartamento pur potendolo pagare semplicemente perché sono immigrate”.




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Una città piena di appartamenti liberi

Alla presentazione è intervenuto anche il vescovo di Vitoria, Juan Carlos Elizalde, che ha esortato chi ha un appartamento libero e i rappresentati del settore immobiliare presenti in sala a unirsi a questo progetto e a partecipare con tutte le garanzie, visto che “la Chiesa si impegna ad essere mediatrice per un corretto sviluppo”.

Il presule ha anche avvertito che “i nostri immigrati hanno grandi difficoltà a trovare una casa e vivono in condizioni pessime in una città piena di appartamenti vuoti, il che ostacola la loro integrazione”, per cui questo progetto presuppone “un sollievo” per i risultati positivi che offrirà a tutte le parti.

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