“La mia autostrada per il cielo” il documentario di Matteo Ceccarelli su Carlo Acutis racconta la vita del neo beato morto a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante. Carlo è un ragazzo normale ed è proprio in questa normalità che risiede la sua straordinarietà, tanto da lasciare nel ricordo di tutti coloro che l’hanno conosciuto un grande vuoto ed una profonda ammirazione per quella che è stata la sua breve ma intensa testimonianza di una vita autenticamente cristiana. Una vita in un costante volontà di condivisione e dedizione all’altro.
Carlo passava molto tempo in adorazione dell’eucaristia e si godeva la meraviglia fino allo stupore, fino a diventare contemplazione del mistero eucaristico: una meraviglia agli occhi. Insegnava da catechista: «Nell’ostia Gesù è realmente presente nel mondo, come quando al tempo degli apostoli i discepoli potevano vederlo in carne e ossa camminare per le strade di Gerusalemme». Diceva spesso: «L’eucaristia è la mia autostrada per il cielo», «è il mio sole». «Molta gente, secondo me, non comprende veramente fino in fondo il valore della messa, perché se si rendesse conto della grande fortuna che il Signore ci ha dato, donandosi come nostro cibo e bevanda nell’ostia santa, andrebbe tutti i giorni in chiesa per partecipare ai frutti del sacrificio celebrato e rinuncerebbe a tante cose superflue».
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