Ecco alcuni consigli
di Drew e Katie Taylor
Gesù ci dice di non limitarci a pronunciare frasi vuote (Matteo 6, 7). I Protestanti spesso pensano che il Rosario sia proprio questo, e la verità è che anche noi possiamo cadere in questa trappola. A volte la preghiera può sembrare ripetitiva, come se stessimo solo rispondendo a un dovere.
La preghiera, però, è una conversazione con il nostro migliore amico. Significa entrare nell’aula del silenzio per imparare e crescere. Dobbiamo usare tutti gli strumenti a nostra disposizione per promuovere e sviluppare questa capacità.
Strumenti per una vita di preghiera migliore
Il primo strumento è la routine. Quando prendiamo l’abitudine di rivolgerci a Dio, si può aprire la strada a un fiume di grazie. E allora, anche se all’inizio o per via della fase in cui ci troviamo nella vita la preghiera sembra inaccessibile, programmare un Rosario quotidiano è un’opzione incredibile.
Pregare con un gruppo del Rosario è eccellente per mantenere la responsabilità, anche se il gruppo è solo una risorsa digitale come Hallow. Quando il mio gruppo “familiare” recita un Rosario e me lo notifica condividendo le riflessioni, mi aiuta a voler aderire e a completare il mio progetto di preghiera!
Una volta che si è presa l’abitudine, si è resa una priorità e si è sviluppata una sorta di responsabilità di gruppo, è il momento di addentrarsi in ciò che significa la preghiera. Dobbiamo capire da dove viene e cosa significano le parole. Questa comprensione e questo background possono avere un impatto profondo, soprattutto in preghiere che recitiamo spesso come l’Ave Maria o il segno della croce.
Vogliamo trarre il massimo profitto da questo momento. Vogliamo sforzarci di raggiungere l’eccellenza nella nostra preghiera. Il dono dato dalla Chiesa per farlo sono i misteri. Ci sono stati donati 20 punti fondamentali nella vita di Cristo, 20 passi della Scrittura per comprendere meglio il nostro Dio. Sono stati raggruppati in quattro “set” per darci qualcosa su cui concentrare la nostra mente che vaga mentre entriamo nel ritmo del Rosario.
Portare la Parola di Dio nel Rosario
È facile elencarli appena prima di iniziare una decina senza neanche farci caso, e limitarsi a ripetere le preghiere. Oggi vi sfidiamo a fermarvi e a leggere il passo corrispondente prima di addentrarvi nel resto della decina, e a permettere che quelle parole penetrino nelle vostre preghiere. Praticate la contemplazione ignaziana, inseritevi in quei misteri, permettete a Cristo di usarli per avviare una conversazione. Cosa ha significato per voi? Cosa vi sta dicendo lo Spirito Santo con quelle parole o quelle frasi?
Un altro modo per usare questi passi della Scrittura è realizzare un Rosario Scritturale che incorpori un versetto su cui riflettere prima di ogni Ave Maria, spezzando il passo in sezioni più piccole per un’ulteriore contemplazione. Ho usato il Rosario Scritturale seguendo un programma di allenamento che fa affidamento su Maria per avere la forza quando il mio corpo fisico stava crollando. La Madonna mi ha aiutata a riportare la mente a Cristo e ad approfondire il mio rapporto con Lui nella mia sofferenza.
Potremmo avere la tentazione di chiederci se 20 passi non siano noiosi se si prega con loro una o due volte a settimana, ma dobbiamo ricordare che è la Parola di Dio e che è vivente e attiva, più affilata di una spada a doppia lama. Gesù ha sempre qualcosa di più e qualcosa di più profondo a cui chiamarci. Le parole familiari permettono solo un’ulteriore conversazione, ricordando quello che hanno significato nel corso degli anni e come sono cambiate.