Nella tradizione la festa di san Martino era l'ultima occasione conviviale prima dell'inverno, dal giorno dopo cominciava il periodo penitenziale in preparazione al Natale.
Amatissimo in tutto il centro Europa (e soprattutto in Francia, di cui è patrono) san Martino di Tours viene festeggiato l’11 novembre, nell’anniversario della sua sepoltura.
Prima dell’inverno
E questa non è una data che possa passare inosservata. Non può passare inosservata perché la festa di san Martino cade in un periodo che era di enorme importanza per una società rurale, come quella medievale in cui si formano le grandi tradizioni cristiane. Se il giorno di san Michele (29 settembre) era in molte aree d’Europa una sorta di “capodanno agrario”, il giorno di san Martino assumeva lo stesso ruolo in quelle aree in cui il lavoro nei campi poteva proseguire ancora per qualche tempo (essenzialmente, sottoforma di vendemmia).
Ma nel giorno di san Martino… beh: la stagione si chiudeva per davvero. E allora i paesani si preparavano per il freddo inverno, gli innamorati cominciavano a progettare le future nozze, i contadini lasciavano la cascina alla ricerca di un miglior contratto… era insomma il chiudersi di un ciclo e l’aprirsi di una stagione nuova. Come sempre capita in questi frangenti, le varie comunità svilupparono, nel corso dei secoli, tradizioni e usanze particolari legate al giorno di festa – e oggi mi fa piacere presentarvene alcune, in una nuova puntata della collaborazione con Michela di Mani di pasta frolla. Sì, perché la festa di san Martino era una festa sentita per davvero: in un clima dolceamaro da “ultimo giorno di lavoro”, la popolazione si radunava e scherzava assieme e faceva festa. Al grido di…
“Ingozzati! È la tua ultima occasione!”
Questo periodo dell’anno era quello in cui, nelle cascine, venivano macellati gli animali che non si intendeva conservare per l’inverno. Maiali, vacche e oche in quantità venivano uccise suppergiù in questi giorni (e poi insalamate, essiccate, messe sotto sale per rifornire le dispense nel freddo inverno).
Va da sé che, se stai macellando bestie, ti sarà facile tenere da parte un buon pezzo di carne fresca (magari, l’ultimo della stagione!) con cui preparare un arrosto delizioso. E così, nel giorno di san Martino, era tradizione riunirsi in grandi tavolate ove si consumavano prelibatezze di ogni tipo (… e magari anche un po’ di selvaggina, per i più fortunati. Ché la stagione della caccia si apriva proprio a inizio mese).