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I 5 libri più belli della settimana scelti per le donne

WOMAN, READ, LIGHT
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Annalisa Teggi - pubblicato il 06/11/20
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5 proposte che ci catapultano tra lo stupore per le stelle, la luce delle icone, le ferite che portano a Dio e la matematica a un passo dall’infinito.Nello scegliere le proposte di lettura di questa settimana, ho cercato di spaziare il più possibile sui contenuti: dalle icone all’astronomia, dalla poesia alla matematica, fino anche a una voce che osa guardare dritto in faccia il volto del Gesù abbandonato.

Ho allargato il ventaglio di curiosità. Forse è stata una reazione pura e semplice alla costrizione che tutti sentiamo nella realtà, l’emergenza ci vincola di nuovo a una routine più chiusa, ristretta, timorosa. E fa male. La lettura ci permette ancora di incontrare gli uomini e il mondo senza limiti di orario e spazio, ne sto abusando molto di più in questi mesi. Non è un surrogato della realtà, non è una consolazione o un rimpiego. Sento che qualcosa si sta atrofizzando di giorno in giorno, come quando ci si addormenta con un braccio sotto la testa.

Non saprei dare un nome ai “muscoli” che si sono intorpiditi. Sento il bisogno di reagire a questa atrofia, a questo invisibile sonnifero che s’infila dentro. Scriveva Wisława Szymborska:

Ti ringrazio, cuore mio:
mi sono svegliata di nuovo
e benché sia domenica,
giorno di riposo,
sotto le costole
continua il solito viavai prefestivo.

Credo che viavai sia una parola azzeccata per dire cosa ci attraversa l’anima e il cuore ogni giorno. Siamo fatti per la festa di una Domenica eterna, ma qui e ora stiamo nel putiferio delle giornate prefestive. C’è da fare, c’è da esserci, c’è da non gettare la spugna. Può essere la frenesia o l’ansia a tenerci in azione, ma dire grazie è il nostro vero motore. Noi sappiamo a chi dirlo, non è lanciato nel vuoto cosmico. Tutto può cominciare perché ogni mattina dico grazie a mio Padre. Mi sono svegliata di nuovo. Mica è così scontato.

E se mi sono svegliata è perché qualcuno mi chiama a esserci e lo fa con una voce più forte della suoneria che ho impostato come sveglia nel cellulare. Cosa mi chiede posso capirlo solo vincendo la tentazione di andare in letargo con gli animali del bosco, di crearmi un lockdown su misura per proteggermi da urti inattesi. Leggo, dunque, un po’ di più in questi mesi ed è un antidoto all’atrofia. Altri cuori alle prese coi loro dolori possono destare il mio. Altri occhi stupiti di piccole o grandi scoperte, possono spalancare i miei. Altre orecchie protese ad ascoltare storie, possono aiutarmi a smettere di ascoltare solo me stessa.

Ecco qui le nostre proposte, buon fine settimana!