Risponde la Cei con il vicepresidente dei vescovi italiani, mons. Meini, che offre suggerimenti per parrocchie, associazioni, movimenti
Come deve comportarsi la Chiesa in questo tempo di pandemia? Come può restare vicina ai fedeli, tra restrizioni e limitazioni, che condizionano la vita delle persone? Ha provato a rispondere a questa domanda Monsignor Mario Meini, vice presidente dei vescovi italiani e vescovo di Fiesole. Lo ha fatto nella introduzione dei lavori della sessione straordinaria del Consiglio episcopale permanente.
Monsignor Meini evidenzia il «momento di dolore, paura e preoccupazione che attanagliano in modo allarmante il nostro Paese». Per cui «sarebbe prezioso e confortante potersi incontrare di persona per ascoltarci e per sostenerci». Invece si sta assistendo al contrario. «Stiamo verificando come in tutto il territorio nazionale inizino nuovamente a diradarsi quelle occasioni d’incontro sul lavoro, a scuola, in parrocchia, nel vicinato. Occasioniche, in condizioni normali, scandirebbero le giornate di ciascuno».